Brucia ancora la Terra dei fuochi: maxi incendio nella zona industriale di Pascarola

Brucia ancora la Terra dei fuochi: maxi incendio nella zona industriale di Pascarola
di Antonio Parrella
Mercoledì 25 Luglio 2018, 13:53 - Ultimo agg. 26 Luglio, 06:24
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Nuovo incendio nella Terra dei fuochi. In fiamme una fabbrica del gruppo De Gennaro nella zona industriale di Pascarola, nel territorio comunale di Caivano, a ridosso tra le province di Napoli e Caserta. 
 



L'incendio è scoppiato intorno alle ore 13 nella ditta che ricicla carta e plastica, la nuvola di fumo nero ha raggiunto un'altezza di oltre 100 metri ed è visibile anche a decine di chilometri di distanza. I residenti di Pascarola, assaliti dai miasmi nauseabondi e dall'aria irrespirabile, sono tutti barricati in casa. Sul posto le squadre dei vigili del fuoco lavorano senza sosta per cercare di domare le fiamme che hanno avvolto le balle di carte e plastica stoccate nel piazzale e che rischiano di travolgere anche òa vicina sede dell’Igica. 
 

Un operaio cingalese è rimasto intossicato. Trasportato all'ospedale di Frattamaggiore, non è in pericolo di vita. Le fiamme non sono ancora state domate del tutto, ci vorranno probabilmente giorni per farlo, e una densa colonna di fumo, visibile anche da alcune zone di Napoli, continua ad alzarsi. I vigili del fuoco sono all'opera per evitare che altra plastica venga a contatto con le fiamme peggiorando la situazione. Sul posto anche carabinieri e personale dell'Arpac. Da Napoli in arrivo altre squadre dei vigili del fuoco per integrare o dare il cambio a quelle già sul posto. 
 
 

«È una bomba ecologica», urla su Facebook il sindaco di Marcianise Antonello Velardi: «Sono sempre più convinto che bisogna chiudere tutti questi impianti per lo stoccaggio dei rifiuti: sono bombe ecologiche. A Marcianise li chiuderemo tutti, statene certi! E sono sempre più convinto che dobbiamo prendere questa gente, e i politici loro amici e complici, con i conforni: ci stanno uccidendo. Prendiamoli con i forconi!»



Un «evento grave per proporzioni ma nessun rifiuto pericoloso e nessuna 'ecoballà presente nell'area» sottolinea in una nota la Di Gennaro Spa in merito all'incendio divampato «nel magazzino di stoccaggio della carta e del cartone». «Grazie alle procedure antincendio adottate e al pronto intervento delle maestranze prima e dei vigili del fuoco poi, fortunatamente è stato possibile evitare il propagarsi delle fiamme all'intero complesso», fa notare la Di Gennaro Spa. «Le cause sono al momento ignote e sono in corso indagini da parte dei vigili del foco, così come l'Arpac farà le doverose verifiche sulla qualità dell'aria -prosegue l'azienda-. È tuttavia doveroso rilevare come il rischio di incendio, purtroppo sempre presente in queste attività, aumenti esponenzialmente quando i quantitativi di materiale in giacenza, pur nel rispetto dei limiti autorizzativi, sono maggiori e, ovviamente, d'estate con le alte temperature».

«L'impianto della Di Gennaro seleziona solo raccolta differenziata urbana (plastica, carta, metalli, legno), rifiuti secchi non pericolosi provenienti da attività economiche (sempre carta/cartone, plastica, legno) e modesti quantitativi di rifiuti ingombranti provenienti dai comuni - continua la Di Gennaro Spa -. Non sono quindi presenti materiali pericolosi né vi sono mai state stoccate 'ecoballe'». «Dopo i due incendi che, nell'ultimo mese, avevano colpito altrettanti impianti di selezione della plastica campani», la Di Gennaro spa «aveva comunicato ai Comuni, agli operatori di raccolta, alla Regione Campania, alle prefetture campane e ai Consorzi Conai e Corepla di non essere suo malgrado nella condizione di ricevere conferimenti aggiuntivi per supplire al fermo degli altri impianti, proprio per evitare di superare i limiti di stoccaggio autorizzati e per non accrescere ulteriormente il rischio di incendi». «Purtroppo il problema principale è legato ad un sistema di raccolta differenziata che privilegia la quantità senza tener conto della qualità, ciò comporta una notevole produzione di sovvalli da smaltire, proprio quando il sistema degli smaltimenti in Italia è al collasso», prosegue l'azienda secondo la quale «perfino il sistema dei consorzi del 'Sistema Conai' fatica a gestire gli scarti di sua competenza e quindi ad assicurarne l'asporto a fine lavorazione».

«La situazione nel sito di Caivano è al momento completamente sotto controllo - prosegue la Di Gennaro Spa - Con la scia degli incendi nelle piattaforme, era purtroppo cominciato il nostro incubo.
Negli ultimi mesi, preoccupati per quanto stava accadendo da Nord a Sud, abbiamo intensificato ancora di più la nostra azione preventiva: turni ininterrotti per monitorare l'azienda, un sistema antincendio all'avanguardia e personale qualificato, recentemente anche l'acquisto di un'auto botte per intervenire in modo immediato in caso di fiamme». «Ci conforta la solidarietà di tutti i dipendenti e delle loro famiglie e di quanti sanno che la nostra azienda, attiva da generazioni, ha sempre operato e continuerà ad operare nel pieno rispetto della normativa ambientale -osserva-. Siamo cittadini di questo territorio, qui viviamo e lavoriamo, e siamo i primi a chiedere che si possa presto fare chiarezza su quanto accaduto». «Ci auguriamo inoltre che questo incendio sia da monito ai consorzi nel garantire una sollecita risposta alla collocazione di materiali selezionati che allo stato attuale non riescono a trovare sbocco», conclude. L'amministratore delegato, Giuseppe Di Gennaro, «ringrazia in modo sentito tutto il personale, i vigili del fuoco, le autorità locali, le forze dell'ordine e di polizia, per l'impegno profuso».

 

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