Oricchio, pm Corte Conti Campania:
«Troppi enti, serve cura dimagrante»

Oricchio, pm Corte Conti Campania: «Troppi enti, serve cura dimagrante»
di Maria Pirro
Martedì 14 Febbraio 2017, 11:00 - Ultimo agg. 16:39
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L'elenco è lungo: 9 enti culturali e una miriade di altri per lo sviluppo, l'istruzione, il turismo e la sanità. Consorzi e fondazioni partecipate dalla Regione, 20 comunità montane, «svariati piani di zona, autorità garanti, osservatori, comitatl, Gal». Di più. «Anche le Province, nonostante siano in grave crisi finanziaria, hanno ancora le proprie articolazioni. Serve una cura dimagrante di tutte le amministrazioni in Campania: così il sistema non funziona. Perché noi cerchiamo di limitare i danni, ma è chiaro che, quando interveniramo, ci sono già stati». Al lavoro dal primo luglio 2016, il procuratore regionale della Corte dei Conti, Michele Oricchio, si ritrova a fronteggiare «una mole enorme di fascicoli istruttori pendenti». All'inaugurazione dell'anno giudiziario, lui spiega: «Stiamo innanzitutto cercando di ottimizzare le energie per individuare filoni omogenei», e velocizzare l'iter. Ma il magistrato non può che lamentare problemi di organico, necessario ad «aggredire migliaia di esposti che arrivano sul tavolo», 5313 nel 2016, di cui 3753 archiviati.

Cento le citazioni in giudizio, tra cui «decine di amministratori e anche privati cittadini che hanno usufruito di denaro pubblico». Oricchio aggiunge: «A volte alla Procura si chiede di fare quello che avrebbero già dovuto fare organi di verifica interni». Ad esempio, nella sanità. «Si parla di doppi e addirittura tripli pagamenti: è possibile che nessuno abbia controllato?». Rimborsi delle prestazioni in convenzione, intramoenia, mini-reparti e indennità aggiuntive a medici di famiglia già sotto inchiesta.

Il contesto più generale ha «una variegata congerie di enti ed amministrazioni pubbliche riferifili alla regione, nonostante la meritoria attività di razionalizzazione difficoltosamente intrapresa». Stando al monitoraggio eseguito dai magistrati, online (alla voce "amministrazione trasparente") si rilevano 11 enti parchi, 15 aziende sanitarie ospedaliere, 11 consorzi di bonifica, 7 aziende pubbliche per il diritto allo studio, enti politici territoriali, aziende pubbliche di servizi alla persona, 13 istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, 15 enti per la promozione turistica in liquidazione, enti per lo sviluppo economico, agenzie regionali per la sanità, l'ambiente, il lavoro e l'istruzione, e tante altre società partecipate, dal consorzio aeroporto di Pontecagnano all'Acn, «tutte ovviamente con tanto di organi sociali».

Naturalmente, non mancano diversi altri filoni di riflessione. E stoccate. Alla Regione Campania: «Nel 2016 ha emanato 39 leggi, di cui 18 di debiti fuori bilancio». Per le Province, «c'è stata una evidente disattenzione del legislatore, dimenticando le competenze. La mancata manutenzione delle strade in questa regione ha comportato una esplosione del contenzioso», avvisa Oricchio. 

Non bastasse, si contano «tantissime frodi comunitarie, anche in questo caso per scarsi controlli nell'uso di finanziamenti pubblici». Così nei giochi del Lotto, si rilevano incassi ingenti non versati. E, non ultimo danno erariale, è quello sulle residenze fittizie in un «sistema a dir poco perverso». Si tratta delle seconde case mascherate, esenti di fatto dall'Imu: l'indagine è affidata alla Guardia di Finanza; mentre resta sullo sfondo la questione ambientale aggravata dalle bonifiche rinviate e attese da tempo. 

«Il frazionamento delle competenze spesso finisce con il concorrere ai rinvii e oggi rende difficile anche individuare a chi si può addebitare una determinare condotta, attiva o passiva». Per il procuratore, «siamo alla foce di una piena che sconta ritardi di anni. Vediamo miglioramenti, amministratori che ci credono, anche se non sempre hanno le competenze. Tuttavia, siamo ancora lontani da una fisiologia corretta».

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Il procuratore regionale Michele Oricchio: «Troppi enti pubblici in Campania»



 
 
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