Circolo Posillipo, acquisto in bilico
la banca dice no al prestito

Circolo Posillipo, acquisto in bilico la banca dice no al prestito
di Luigi Roano
Lunedì 15 Ottobre 2018, 09:02
3 Minuti di Lettura
Un socio salva il Posillipo, forse. Resta un intrigo pieno di incognite il futuro del glorioso Circolo rossoverde che potrebbe cambiare padrone entro venerdì, il che significherebbe la fine dell'ente. Fideiussioni bocciate, agenzie assicurative bulgare - si avete letto bene proprio bulgare - ansiose di mettere soldi e anche un paio di cordate pronte a fare la scalata e fare fuori il presidente Vincenzo Semeraro per mettere le mani su una delle associazioni sportive e culturali più prestigiose della città. In un contesto simile, all'improvviso spunta fuori un socio del sodalizio, che preferisce restare nell'anonimato - comunque è persona ben nota e appunto partecipa alla vita del Circolo - che mette a disposizione il suo patrimonio personale a garanzia dell'acquisto del Circolo, valutato 6,5 milioni. La fideiussione la garantisce lui e si tratta di mettere sul tavolo 328mila euro, fideiussione bancaria, cash. Insomma, sarà una favola con il lieto fine?

É una corsa contro il tempo perché venerdì scadono i termini del diritto di prelazione che il Comune ha concesso al Circolo per acquisire la struttura di via Posillipo. Certo - fanno sapere da Palazzo San Giacomo - non è un termine perentorio tuttavia, visto che il termine c'è, qualcuno potrebbe entro la mezzanotte presentarsi con i soldi e acquistare il Circolo. Di certo dal Comune, se Semeraro non chiude la partita, partirà una Pec con la quale si rinnoverà l'invito all'acquisto, che vale come una proroga di altri sette giorni, poi si chiude bottega e chi si è visto si è visto. Vale a dire che il Circolo verrà messo all'asta, questo lo scenario che nessuno vuole si concretizzi.
 

Di qui la palpabile preoccupazione nell'infuocata assemblea dei soci al Circolo di ieri mattina nel corso della quale comunque è stata rinnovata la fiducia a Semeraro. Atmosfera avvelenata dalla bocciatura che Unicredit ha fatto della fideiussione e che ha gettato nel panico i dirigenti del Circolo, intristito i soci e ha dato il destro alle famose cordate che più che il Circolo come associazione, come ente sportivo aperto a tutti i giovani di Napoli, a ente che ha prodotto medaglie olimpiche e scudetti nella pallanuoto in serie, puntano alla struttura e soprattutto al porto. Insomma, gli appetiti non mancano.
LA PISTA BULGARA
Presi dalla disperazione e dalle paure al Circolo a un certo punto hanno pensato di affidarsi a un'agenzia bulgara per chiedere la fideiussione alla modica cifra di poco più di qualche migliaio di euro. Un progetto accantonato nel corso dell'assemblea per una serie di motivi. Due su tutti. Il primo è che il Comune ha posto il veto a qualsiasi garanzia che non fosse di chiara fama e con solide basi italiane. La seconda è di ordine più strategico, difficile capire dietro quei soldi che mano ci fosse. Invece la situazione pur restando complicata, molto complicata, ha dentro di sè un margine operativo interessante. Ma bisogna fare presto e andare a Palazzo San Giacomo venerdì con qualcosa in mano. Ovvero i soldi. Del resto l'uomo buono delle favole è arrivato e ha trovato anche la banca dove appoggiarsi vale a dire il Monte dei Paschi di Siena. Sul rapporto con il Comune le voci sono contrastanti. C'è chi dice che soprattutto la burocrazia comunale stia intralciando l'acquisizione del Circolo. Dilatando i tempi soprattutto attraverso una giungla i cavilli. Ma ci sono anche fondate indiscrezioni secondo le quali addirittura lo schema della fideiussione sia stato fatto con il supporto di altri pezzi di burocrazia e anche con quello della parte politica per non incappare in errori dell'ultimo minuto. A San Giacomo tutto vogliono tranne lo svilimento del Circolo Posillipo o peggio ancora il passaggio nelle mani di chi ha altri scopi. «I nostri - racconta il presidente Semeraro - sono quelli di sempre, vale a dire dare la possibilità ai giovani di fare sport ed essere competitivi vincendo medaglie scudetti, lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, sono tranquillo rispetto alla scadenza, andrà tutto bene». Quindi l'affondo: «Anche io ho sentito parlare di scalate e di manovre, loro parlano ma al Circolo siamo uniti e continueremo la nostra storia».
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