Napoli, il degrado di piazzetta Giganti a due passi dai flussi turistici

Uno scorcio di piazzetta Giganti
Uno scorcio di piazzetta Giganti
di Antonio Folle
Giovedì 11 Ottobre 2018, 18:12 - Ultimo agg. 18:29
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Nel centro storico di una città variegata e stratificata come Napoli può capitare di tutto. Anche vedere i turisti imbattersi in ruderi bombardati durante la seconda guerra mondiale o palazzi malamente messi in sicurezza dopo il terremoto del 1980. E' la situazione che denunciano i residenti di piazzetta Giganti, una piazzetta che si trova a ridosso di via dell'Anticaglia da un lato e via Tribunali dall'altro e che "ospita" ancora residuati bellici che attendono di essere rimossi. Più volte i residenti del quartiere hanno fatto sentire la loro voce a palazzo San Giacomo. Pochi mesi fa, infatti, un comitato di cittadini ha raccolto oltre 500 firme per chiedere al Comune di interessarsi della vicenda e di procedere ai necessari lavori.
 


La situazione, però, non sembra essere così semplice. Lo stabile pericolante - transennato alla meglio con una impalcatura ma non con una rete di protezione - risulta essere di proprietà privata. Il Comune, quindi, dovrebbe effettuare lavori in danno e poi rivalersi sui discendenti degli antichi proprietari che, secondo quanto riferiscono gli abitanti del quartiere, sono totalmente disinteressati alla vicenda. Altra "scappatoia" sarebbe quella dell'esproprio, ma sono procedure che necessitano di tempi estremamente lunghi. Già dal 2005 i residenti della piazzetta si sono attivati per chiedere a palazzo San Giacomo una risposta seria e concreta. Da allora, nonostante l'avvicendarsi delle amministrazioni, non c'è alcun riscontro per i due manufatti che sono diventati ricettacolo di rifiuti e tana per grossi topi.
 
 

Di non secondaria importanza il rischio igienico sanitario. «Siamo costretti ad acquistare da soli il veleno e portare avanti derattizzazioni alla buona - spiega Alfonso Ciardiello, uno dei residenti della zona - perchè le nostre continue petizioni consegnate al Comune di Napoli non hanno sortito alcun effetto. Non si può più rimandare la messa in sicurezza di questi palazzi - prosegue - anche se noi abbiamo chiesto l'abbattimento dal momento che non si tratta di palazzi di rilevanza storica. In questo modo si potrebbero collegare via Tribunali e la zona dell'Anticaglia, due snodi di fondamentale importanza per i flussi turistici. A tutt'oggi, nonostante le oltre cinquecento firme presentate - conclude il cittadino - stiamo ancora aspettando una risposta e, nel frattempo, continuamo a correre il rischio che qualche detrito si stacchi da questi palazzi pericolanti e ferisca noi o i nostri bambini». 

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