I sospetti sul prete di Pozzuoli,
l'ombra di incontri con minori

I sospetti sul prete di Pozzuoli, l'ombra di incontri con minori
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 08:42 - Ultimo agg. 18:47
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È attualmente al vaglio del vescovo di Pozzuoli, e dei magistrati della procura di Napoli, la segnalazione inoltrata dall'associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, un sacerdote che da venticinque anni combatte contro la pedofilia e la pedo-pornografia. In quella lettera si raccontano fatti e circostanze che coinvolgerebbero in particolar modo un sacerdote della sua diocesi.

Monsignor Gennaro Pascarella, che ieri pomeriggio ha materialmente preso visione delle informazioni contenute nella segnalazione della onlus, avrà il compito di aprire una istruttoria per stabilire la veridicità di quanto scritto in quel dossier. Lo stesso dovrà fare la procura della repubblica: nella denuncia, e questo sarebbe l'aspetto più inquietante della vicenda, si parlerebbe anche di storie collegate a minori.

Intanto, nella diocesi di Pozzuoli ci si interroga sui nomi, e ce ne sono diversi, contenuti in quella segnalazione. «Facciamo le cose con calma - è il commento del vicario generale della diocesi, don Paolo Auricchio - valuteremo nei dettagli tutto quello che ci è stato segnalato, ma è ancora troppo presto. Stiamo cominciando a lavorare adesso, dobbiamo avere il tempo di capirne di più poi potremo dire qualcosa a riguardo. Il vescovo - aggiunge il vicario generale - è una persona particolarmente attenta e rigorosa, allo stesso modo valuterà le informazioni che ci sono state inviate e potete essere certi che, se sarà necessario, verranno presi tutti i provvedimenti del caso».

Attesa, perplessità e preoccupazione, dunque: bocche cucite per adesso e nessun commento anche se tra i sacerdoti di Pozzuoli c'è molta preoccupazione rispetto a quel che potrebbe venire fuori e, dunque, al rischio che la loro diocesi possa finire nell'occhio del ciclone. È chiaro che la sorpresa c'è stata: la notizia che un sacerdote potrebbe essere rimasto coinvolto in una brutta vicenda a luci rosse, ha fatto rapidamente il giro della diocesi suscitando sgomento e stupore.

La domanda che circola in queste ore nelle stanze della diocesi di monsignor Gennaro Pascarella adesso è una sola? Di chi si tratta? Chi è il prete che, oltre a finire nella segnalazione dell'associazione di don Fortunato Di Noto, è anche tra i protagonisti del dossier inviato in Curia sugli incontri a luci rosse del parroco della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Monte di Dio? Già, perché il nome di quel prete di Pozzuoli compare anche in una delle chat «rubate» dal profilo facebook del sacerdote di Monte di Dio e spedita, da mano anonima, lo scorso gennaio, all'indirizzo di monsignor Lucio Lemmo, vescovo ausiliare.

In quel messaggio, Paolo, 28 anni, uno dei ragazzi che faceva parte del «giro» di Pizzofalcone, e il parroco in questione, discutono sull'eventualità di coinvolgerlo in uno degli incontri. Un appuntamento hard che però - come racconta lo stesso Paolo in una intervista rilasciata al Mattino - non si sarebbe concretizzato in quanto quel sacerdote non avrebbe mai risposto ai suoi messaggi rifiutando quindi ogni proposta. Ed ecco che la vicenda si sposta da Monte di Dio a Benevento dove ha sede lo sportello regionale dell'associazione di don Fortunato Di Noto. Qui nei giorni scorsi, tra le tantissime segnalazioni che vengono raccolte quotidianamente, ne è arrivata una in particolare che ha subito allertato i collaboratori del «sacerdote dei bambini», così come in tanti chiamano don Fortunato grazie all'impegno rivolto alla loro tutela.

Dopo una prima valutazione dei fatti contenuti nella documentazione - come prevede la prassi seguita dall'associazione - tutto è stato inviato alla diocesi di appartenenza e, insieme, alla procura della repubblica.