I netturbini mancano, a Napoli
spazzano le strade i migranti

I netturbini mancano, a Napoli spazzano le strade i migranti
di Mariagiovanna Capone
Martedì 14 Agosto 2018, 11:40
3 Minuti di Lettura
Si possono spazzare via i pregiudizi? A quanto pare sì. Negli ultimi mesi in alcuni quartieri di Napoli un gruppo di migranti si sono inventati un modo etico per guadagnare legalmente qualche spicciolo. Armati di scopa, paletta e sacchi, hanno rimesso a nuovo molte strade soprattutto di Fuorigrotta, Vomero, Arenella e centro storico che vedono lo spazzino raramente. Si definiscono «spazzini volontari», raccolgono cartacce, lattine, cicche e strappano via le erbacce che insidiano i già malconci marciapiedi con le loro radici profonde, che chissà da quanti anni non vedono traccia di diserbante.

AIUTO VOLONTARIO
All'inizio, circa un anno fa, quando sulla frequentata via Scarlatti fece il suo ingresso un giovane ghanese che disse di chiamarsi Patrick, gli abitanti del quartiere collinare lo accolsero con stupore e simpatia. Sembrava una trovata furba per guadagnare spiccioli e molti immortalarono le sue pulizie postando la foto sui social. Da allora il giovane ha perfezionato il suo lavoro e oggi si muove soprattutto intorno allo stadio Collana, densamente abitate e purtroppo perennemente ingombre di cartacce. In un anno, Patrick ha migliorato il suo italiano anche se è piuttosto stentato, anche per via di una timidezza intrisa di dignità. Spesso a chi gli chiede informazioni sul suo passato accenna qualcosa, per poi fermarsi nei momenti in cui il dramma si fa largo nei suoi occhi che si allagano di lacrime. Ha più piacere a raccontare che vorrebbe trovare lavoro e «tenere pulita la città». Rendersi utile per la comunità, ma anche sentire di poterne far parte, perché sul volto di questo giovane c'è anche tanta diffidenza.

VOGLIA DI INTEGRAZIONE
Non c'è soltanto Patrick che con scopa e ramazza pulisce le strade di Napoli. Nelle ultime settimane ha fatto capolino nel cuore del Vomero Stephan, anche lui del Ghana di appena 19 anni, che ha lasciato la sua famiglia tre anni fa. Essendo arrivato minorenne, Napoli l'ha accolto nel centro di Marechiaro dove ha sentito un'umanità più accogliente rispetto agli adulti. Partite di pallone, studio, lavoretti di artigianato e una volta diventato maggiorenne ha sentito l'esigenza di non starsene con le mani in mano ma dare il suo contributo alla comunità che lo aveva accolto con affetto. «Sono un volontario, pulisco le strade e in cambio le persone mi aiutano come possono. Mi sento utile in attesa di trovare un lavoro migliore» spiega mentre non smette di raccogliere cartacce. Ringrazia e sorride appena sente il rumore della moneta che tintinna nella ciotola a poca distanza di fianco al cartello che dice: «Gentili signori e signore, desidero integrarmi onestamente nella vostra città, senza chiedere l'elemosina. Da oggi terrò pulite le vostre strade».

GIARDINIERE MANCATO
A Fuorigrotta c'è poi Alfred, simpatico quarantenne nigeriano da oltre dieci anni a Castel Volturno. Sogna un lavoro fisso, e oltre a spazzare cura anche il verde che resiste al cemento. Mentre pulisce la strada, un passante lo saluta con affetto e gli lascia una busta con abiti per i figlioletti. «Mi piacerebbe fare il giardiniere» ammette, mentre con il coltellino libera un tronco da una lattina incastrata da qualche vandalo, «ma anche fare lo spazzino o le pulizie andrebbe bene. Se un giorno accadrà, potrò sentirmi veramente accettato».

PROGETTO NAUFRAGATO
Quattro anni fa, ci fu un'iniziativa molto simile a quanto sta accadendo oggi, con gruppi di migranti spazzini volontari. Gesco infatti lanciò il progetto «SpazzaCammino» insieme alla cooperativa sociale «Il Camper» con cui 12 persone senza dimora erano impegnati nello spazzamento delle strade.
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