Hotel fuorilegge con finto condono: sequestro da un milione a Varcaturo

Hotel fuorilegge con finto condono: sequestro da un milione a Varcaturo
di Cristina Liguori
Mercoledì 13 Giugno 2018, 12:46
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Un sequestro da un milione di euro a Varcaturo. Un albergo completamente abusivo, fittiziamente condonato con un atto di sanatoria fasullo. Chi abbia firmato il documento e come sia stato possibile avallare un atto del genere lo scopriranno i carabinieri della Compagnia di Giugliano che, insieme con i militari della stazione di Qualiano, hanno aperto un'ampia indagine.

Funzionari compiacenti? Criminalità organizzata? Non è chiaro, di certo, proprio a Giugliano, non sarebbe assolutamente una novità. Per anni si è lucrato senza pietà sventrando il territorio con la collaborazione di dipendenti comunali conniventi e lo zampino del clan Mallardo. La struttura sequestrata in via Madonna del Pantano era stata sigillata già nel 2010 dai vigili urbani che da anni stanno affiancando le forze dell'ordine nelle operazioni di «bonifica» del territorio. La polizia municipale scoprì le casette piano terra, ancora grezze, molto prima che diventassero un hotel completo di tutti i comfort. Nel 2014 arrivò intanto anche il dissequestro ma i proprietari, non si sa come, erano già riusciti ad ottenere la falsa concessione edilizia, attestando che l'immobile fosse stato costruito e completato nel 2003, anno delle legge sul condono. Una falsità, rivelata non solo dalla memoria storica dei carabinieri e dei vigili urbani, ma dalle aerofotogrammetrie. La concessione fasulla a sua volta aveva dato loro la possibilità di ottenere i permessi per l'attività commerciale. Un immenso raggiro. Scoperta la truffa i carabinieri e i vigili hanno sequestrato l'albergo oltre ad aver denunciato la titolare ritenuta responsabile di abusivismo edilizio, falso ideologico e materiale in certificazioni amministrative e uso di atto falso.
 
Quella dell'abusivismo edilizio è una triste storia che si ripete da quasi 40 anni. Giugliano è il regno delle costruzioni illegali e di chi pensa di farla franca. In tanti negli anni si sono sentiti in diritto di sventrare il territorio con la connivenza della politica e la mano pesante e onnipresente della camorra. Quello dell'altro giorno però è solo uno dei tanti sequestri degli ultimi anni. Una offensiva partita pesantemente 10 anni fa con una raffica di arresti. Operazioni che non hanno funto da deterrente. Anzi. Di scheletri di palazzi ce ne sono molti. Un esempio è l'ecomostro di Licola. Una struttura costruita direttamente sulla spiaggia nota come il «lido della Nato». Un caseggiato che ha funzionato nei primi anni '90 come stabilimento balneare che si è poi scoperto essere totalmente abusivo. E non poteva essere altrimenti data la sua posizione. Da più di 20 anni intanto è lì a deturpare un paesaggio che potrebbe essere paradisiaco e che invece è ricettacolo di rifiuti e amianto. L'area è stata anche posta sotto sequestro. Le forze dell'ordine qualche anno fa scoprirono che i bagnanti trascorrevano le giornate insieme alle lastre di eternit. Da allora nulla è cambiato. Nella zona sta per nascere un progetto di riqualificazione da 10 milioni di euro. Un sogno lungo 30 anni. Il nodo centrale però resta sempre l'abusivismo, lo scempio del territorio e la totale indifferenza verso le regole, fenomeni che sono figli da una fortissima e incontrollata urbanizzazione e boom edilizio.

E proprio ieri a Giugliano, nella sala del primo circolo si è discusso della riqualificazione della fascia costiera e, appunto, di aumento della popolazione a discapito delle aree rurali. A spiegare questo fenomeno il rettore della Federico II Gaetano Manfredi che ha illustrato la «teoria delle folle»: «Perché tutti vanno nelle città? Perché quando le persone si mettono insieme aumentano le opportunità, i benefici. Aumentano però anche i rischi. Se la popolazione raddoppia il reddito si amplifica, ma aumenta anche la criminalità e il disagio sociale. Tutto dipende da come si fanno le politiche di governo». Politiche che a Giugliano non sono mai state adottate e mai hanno sfiorato i progetti di sviluppo.
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