Massacrato a 15 anni nella stazione della metropolitana: Gaetano operato, asportata la milza

Massacrato a 15 anni nella stazione della metropolitana: Gaetano operato, asportata la milza
di Mariano Fellico
Domenica 14 Gennaio 2018, 10:49
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Gaetano è fuori pericolo. Dopo una notte trascorsa in Rianimazione ieri è stato trasferito nel reparto di chirurgia dell'ospedale San Giuliano, ed ha potuto ricevere per qualche ora le carezze della mamma. Carezze e parole dolci, dopo la furia violenta e insensata del branco di coetanei che lo ha aggredito all'uscita della metropolitana di Chiaiano, mentre con due suoi cugini stava raggiungendo Qualiano per trascorrere una serata con gli amici. Un'aggressione senza motivo. Gaetano è stato pestato da un branco di 15 ragazzini. Gli hanno sferrato schiaffi, pugni e calci mentre era a terra: uno gli ha lesionato irreparabilmente la milza. Nessuno, fra i numerosi passanti che costantemente affollano il piazzale della metro, è intervenuto per dargli aiuto.
 

La mamma, Stella Lucca, è rimasta per tutta la notte davanti alla Rianimazione, dove Gaetano è stato trasferito dopo il delicato intervento chirurgico per l'asportazione della milza. Ha atteso in silenzio e con gli occhi pieni di lacrime. Solo al mattino, quando i medici le hanno dato le prime notizie rassicuranti, ha accettato di raccontare quello che sa, quello che ha appreso dai nipoti che erano con Gaetano al momento del pestaggio. «Ho saputo che Gaetano era alla fermata dell'autobus davanti alla metropolitana di Chiaiano in attesa del pullman, quando dei ragazzi si sono avvicinati e gli hanno fatto alcune domande. Tipo dove sei, cosa fai. Gaetano non ha risposto e lo hanno aggredito. È stato tutto un pretesto per picchiare il primo bravo ragazzo che gli capitava a tiro».
 
Ha la voce spezzata dalle lacrime, è provata dal duro choc che ha dovuto sopportare. Ma Stella è lucida, non le sfugge che il figlio ha corso un rischio terribile, che questa storia assurda avrebbe potuto avere un finale tragico. «Gli hanno asportato la milza in quanto aveva avuto un riversamento di sangue e quindi rischiava un'emorragia interna. Se non fosse arrivato in tempo in ospedale, forse Gaetano non ce l'avrebbe fatta», sottolinea la mamma del ragazzo che si rivolge alle persone che hanno assistito alla rissa «affinché denuncino quanto visto per arrivare agli autori di questa aggressione. Queste cose non devono accadere assolutamente aggiunge la donna - perché mio figlio ci ha rimesso la milza ma poteva andare peggio». Chiede giustizia, la madre di Gaetano, e non dimentica i genitori dei ragazzi che hanno picchiato selvaggiamente il figlio: «Guardate e controllate i vostri figli, vorrei dire loro solo questo. Mio figlio ha ricevuto un'educazione e gli ho insegnato il rispetto del prossimo, mentre questi ragazzi amano distruggere il prossimo. Gaetano ora dovrà vivere per sempre col terrore di quanto gli è accaduto. E per cosa? domanda con gli occhi pieni di lacrime la donna solo per lo sfizio di qualche teppista».

Gaetano ha una sorella più piccola. I genitori sono separati e lui vive con la madre a Melito. Una famiglia come tante, persone tranquille, che vivono dello stipendio da impiegati, precipitate in un incubo. Ieri, al capezzale del ragazzo, tanti compagni di scuola. Dopo il pestaggio Gaetano era andato a casa dello zio, il fratello della madre. Proprio lui, Giosuè Lucca, si è accorto delle condizioni precarie del nipote e l'ha trasportato in ospedale. «È venuto a casa mia insieme con gli altri due miei nipoti, Alessio e Simone. Loro due hanno bussato alla porta dicendomi di venire giù, perché giù c'era Gaetano che stava male. Quando sono sceso l'ho visto bianco in volto. L'ho fatto avvicinare alla luce e mi sono accorto che aveva il viso cianotico e immediatamente l'ho portato al pronto soccorso del San Giuliano». Gaetano, secondo il racconto dei cugini che erano con lui, non voleva dire nulla ai familiari di quanto accaduto. Ma lo zio è stato bravo ad accorgersi delle condizioni precarie di salute del nipote: se non l'avesse portato in ospedale, Gaetano sarebbe morto per emorragia interna. «Lui era vigile racconta Giosuè anche se parlava in modo strano, balbettava e non riuscivo a capirlo, mi diceva che aveva la vista annebbiata ed era sotto choc. Ma è rimasto sveglio fino a quando non è entrato in sala operatoria, ora aspettiamo solo che si rimetta e torni a casa».

«La prognosi è riservata anche se il ragazzo non desta preoccupazioni perché il decorso post operatorio è regolare», ha spiegato il primario del reparto di Chirurgia dell'ospedale di Giugliano Pasquale Gagliardo nel diramare il bollettino medico. «È stato un intervento d'urgenza abbastanza impegnativo - precisa Gagliardo - perché il ragazzo è arrivato con una presenza di sangue molto seria nell'addome. Tuttavia siamo intervenuti immediatamente effettuando una sperectomia, ossia asportando la milza, che era la causa dell'emorragia. In pratica si era fratturata la milza a seguito di un trauma dell'addome». Al momento la prognosi è ancora riservata conclude il primario - in quanto «non sono trascorse le 24/48 ore dall'intervento chirurgico, tuttavia siamo fiduciosi: il ragazzo sta reagendo bene».
 
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