Dal Nord al Sud per rubare nei centri commerciali: quattro arresti tra Pompei e SAlerno

Dal Nord al Sud per rubare nei centri commerciali: quattro arresti tra Pompei e SAlerno
Martedì 23 Gennaio 2018, 15:09 - Ultimo agg. 15:50
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I carabinieri di Pompei hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata per associazione a delinquere finalizzata ai furti e per indebito utilizzo di carte di credito. In carcere Maria Bevilacqua, una 50enne residente a Biella ma di origini avellinesi; ai domiciliari invece Maria Petrillo, 34enne di Biella; Anna Marotta, 24enne anche lei di Biella e Luigi Cerzosimo, 32enne di Montecorvino Rovella. Sono tutti già noti alle forze dell'ordine e legati tra loro da vincoli di parentela.

Nei periodi di festa o durante l’estate le tre donne scendevano a Pompei e in provincia di Salerno e lì si davano ai furti con la partecipazione di Cerzosimo.

I militari hanno accertato quattro colpi, tutti in centri commerciali di Pompei, Pontecagnano e Salerno.

L’indagine per identificare i malfattori ha fatto leva sull’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati dentro e fuori gli esercizi commerciali e sulle descrizioni fornite dalle vittime oppure dai testimoni presenti nei luoghi in cui erano stati commessi i furti.

Tutto è partito nell’agosto 2017 quando la Petrillo fu arrestata in un centro commerciale di Pompei dopo aver tentato il pagamento di tre smartphone del valore complessivo di circa 900 euro con un bancomat. Fu bloccata dai carabinieri proprio mentre tentava il pagamento e perquisendo la sua borsa i carabinieri rinvennero 1.600 euro e 200 franchi, sequestrati poiché ritenuti verosimilmente di provenienza illecita; accertarono inoltre che quel bancomat era stato rubato poco prima in un supermercato di Pompei.

Poi le verifiche si estesero in particolare sulla macchina utilizzata per arrivare  in uno dei centri presi di mira e unendo i vari elementi i militari riuscirono a risalire a tutti i componenti del gruppo.

Il provento di questo accordo è stato quantificato in circa tremila euro: in parte sono stati recuperati in contante (i 1.600 euro), il resto lo sarà grazie a un decreto di sequestro emesso dal Gip nei confronti dei loro conti correnti.
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