Napoli, il pronto soccorso scoppia: all'ospedale dei Pellegrini flebo sulla panchina

Napoli, il pronto soccorso scoppia: all'ospedale dei Pellegrini flebo sulla panchina
di Melina Chiapparino
Sabato 13 Gennaio 2018, 20:13
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Il pronto soccorso scoppia di barelle e ricoverati. Posto per gli ammalati non ce n’è ma in caso di emergenza, anche una panchina diventa letto. E’ il caos che sta mettendo a dura prova medici e infermieri al Vecchio Pellegrini, l’ospedale della Pignasecca dove il personale sanitario sta fronteggiando un picco di accessi al pronto soccorso, affollato più che mai. In questi giorni il numero di ammalati è aumentato soprattutto per le complicazioni respiratorie causate dall’influenza e se nel regime ordinario, la frequenza è di 178 assistenze sanitarie al giorno, nelle ultime 48 ore i numeri si sono moltiplicati.

I camici bianchi e gli infermieri, si danno da fare per garantire prestazioni a tutti ma oggettivamente posto e strumenti non ce ne sono. I reparti scoppiano e nell’ultima settimana si è arrivati a 12 ricoveri all’interno del pronto soccorso dove, secondo protocollo, non sarebbe consentita la degenza degli ammalati. Questa mattina, un paziente è stato adagiato su una panchina nei locali del pronto soccorso per assicurargli una flebo ma il personale sanitario assicura che si è trattato di una soluzione temporanea e di fortuna durata 6 minuti, prima di sistemare una barella ed evitare che il paziente potesse sentirsi male. Lo staff medico operativo al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini è composto da 3 medici, 5 infermieri e 3 operatori socio sanitari quando è al completo, uno staff che secondo il numero di accessi registrati avrebbe bisogno di ulteriori risorse.

«C’è una situazione di altissima criticità, l’ospedale è sotto assedio e questa situazione mette a serio rischio l’organizzazione del pronto soccorso- spiega Antonio Eliseo del sindacato Uil- Flp - gli operatori sanitari non sono in numero sufficiente e la mancanza di posti letti costringe la dirigenza medica a soste inevitabili dei degenti nel pronto soccorso anche per diversi giorni». Non solo. «Tutto il personale sanitario quando c'è un'emergenza adotta anche soluzioni di fortuna- sottolinea Eliseo -  in ogni caso, non mettono mai a rischio l’assistenza e le condizioni del paziente anzi le rendono possibili persino senza posti o barelle»

 
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