Faber: 244 allergie, un solo test
ideato dai ricercatori napoletani

Faber: 244 allergie, un solo test ideato dai ricercatori napoletani
di Maria Pirro
Mercoledì 14 Giugno 2017, 17:01 - Ultimo agg. 15 Giugno, 12:23
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È una «patologia fuori controllo». Ne soffre quasi il 40 per cento della popolazione. E, in alcune forme, può causare malattie croniche o anche letali. Parliamo di allergie, e quindi di rimedi. Con il team guidato da Maria Antonietta Ciardiello, dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Ibbr-Cnr), che ha messo a punto Faber, un innovativo strumento per diagnosticare le allergie. «Il marchio è stato da poco registrato all'Unione europea», dice Ciardiello, che presenta gli aspetti tecnici, clinici, diagnostici e professionali del test - ottenuti grazie a un lavoro in collaborazione con i Centri associati di allergologia molecolare (Caam), l’Allergy data laboratories (Adl) e con il sostegno dell’azienda austriaca MacroarrayDx -, risultati che saranno presentati a Helsinki, dal 17 al 21 giugno 2017, nel corso del meeting della European academy of allergology and clinical immunology. 

Il nuovo test per le allergie è già disponibile?
«Da circa un anno, oggi non è più sperimentale. C'è una rete di laboratori (la mappa interattiva è consultabile online) per il prelievo di sangue, ma l'elaborazione dei risultati avviene esclusivamente a Latina, dove vengono recapitati i campioni raccolti in Italia, in Europa e anche in America e in Asia». 
Quanti sono gli esami già eseguiti?
«Circa cinquemila, tutti a pagamento».
In che consiste Faber?
«La particolarità è che permette di scoprire tante allergie con un solo esame del siero, prelevato per via endovenosa, e sviluppato grazie all’uso delle nanotecnologie: gli allergeni sono accoppiati a piccolissimi supporti (nanobeads), utilizzando diversi tipi di legami chimici. Lavorando con micro-particelle, basta una piccola quantità di sangue, così il test è fattibile anche per i bimbi di uno o due mesi».
Come funziona il dispositivo?
«Su un biochip sono "immobilizzate" 244 preparazioni allergeniche: 122 molecole e 122 estratti caratterizzati, provenienti da circa 150 differenti fonti (alimenti, pollini, acari, epiteli, muffe, lattice, veleni di api e vespe, tessuti), è per questo che, attraverso un unico test, si riesce ad analizzare contemporaneamente la sensibilità a tutti gli allergeni, anziché procedere una sostanza sola per volta. In più...».
Cosa più?
«Nel test è inclusa l'analisi di sostanze allergeniche non standard, individuate cioè dal nostro gruppo Ibbr-Cnr. E la sua elaborazione, che prevede l’uso di siero o plasma umano e di un anticorpo anti-Immunoglobina E (IgE), è eseguita dagli allergologi del Caam diretti da Adriano Mari, per l'appunto a Latina. Questa struttura fornisce anche i risultati al paziente online tramite la cartella clinica elettronica InterAll e attraverso il Caam Digital Reporting System (Cdrs)».
In concreto, qual è il vantaggio?
«La documentazione e l’interpretazione dei risultati, a differenza di un normale referto cartaceo, si aggiornano costantemente sulla base dei nuovi dati scientifici estratti dalla banca dati degli allergeni Allergome creata da Adl (www.allergome.org). Una versione professionale del software, Cdrs pro, permette l’accesso agli specialisti, così da poter conoscere le novità del test, seguire tutorial e confrontarsi con casistiche reali. Il tutto sul sito, accessibile da smartphone, tablet e pc, è disponibile in nove lingue, incluso il cinese».
Ci sono prescrizioni precise per eseguire il test?
«Non serve un digiuno preventivo da parte del paziente, e il test non è influenzato dall’assunzione di farmaci, neanche di quelli prescritti per il trattamento dell’allergia».
Quanto dura l'esame?
«Quattro ore, per l’esecuzione. La pubblicazione dei risultati è immediata».
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