In bus da tutta Italia a Napoli: è boom di privatisti per la Maturità facile

In bus da tutta Italia a Napoli: è boom di privatisti per la Maturità facile
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 22 Giugno 2017, 09:46 - Ultimo agg. 17:04
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Gli autobus bianchi arrivano al corso Secondigliano di buon mattino. Non scendono turisti, ma ragazzi, giovani e anche qualche quarantenne, tutti con gli zainetti in spalla. Ci vuol poco a capire che non è gente del posto. Ascolti i loro dialoghi e cogli accenti romaneschi, lombardi, siciliani e sardi. Non sono qui per una scampagnata, ma per sostenere la seconda prova scritta dell'esame di maturità. Sciamano come formiche entrando dal grosso portone in legno del «Voltaire», il più grande (in termini di capienza) degli istituti paritari della Campania. Ma come mai sono accorsi qui da ogni parte d'Italia tanti studenti? E com'è possibile che questo sia avvenuto con tanto di improvvisi trasferimenti di residenza, indispensabili per l'iscrizione richiesta alla platea scolastica?

Domande che meritano una risposta. E sulle quali cercano adesso di far luce polizia e carabinieri, che nelle prossime ore invieranno alla Procura un'informativa dettagliata: perché il sospetto che dietro questa trasmigrazione di circa 200 ragazzi a Secondigliano da diverse città italiane possa nascondersi una vera e propria vendita di diplomi c'è tutta. Naturalmente i sospetti andranno verificati. Ma già da giorni apparivano poco chiari alcuni elementi: a cominciare dalla presa d'assalto di alcune strutture alberghiere dell'hinterland napoletano. Almeno un centinaio i giovani improvvisamente comparsi in due strutture alberghiere del litorale domizio. Guarda caso, tutti iscritti per sostenere le prove d'esame al «Voltaire».
 

 

Oggi in Procura si presenterà anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, il quale sostiene di avere elementi ulteriori da fornire agli inquirenti. 

E d'altronde basta scambiare due parole con i maturandi forestieri per intuire un serpeggiante imbarazzo. Ragazzo numero uno, sardo. Perché sei qui per sostenere l'esame? «Perché Napoli è bella...». Ragazzo numero due: «Vengo da Milano, ma i miei genitori lavorano qui a Napoli, ecco perché sono qui». Ragazza toscana: «Perché mi fa questa domanda? Non devo dire a lei i motivi che mi hanno fatto venire qui a Napoli». Signora 42enne laziale: «Che Dio ce la mandi buona. Perché sono venuta qui a fare gli esami? Perché non è mai troppo tardi per prendersi un titolo di studio».

C'è anche chi, nel frattempo, chiama casa per avvisare che lui, finite le prove scritte, se ne tornerà in Sicilia dal momento che ieri hanno sorteggiato la lettera dell'alfabeto per l'avvio degli orali, e dunque non ce la fa proprio a resistere altri dieci giorni in albergo.
 

Stando a fonti che adesso vengono verificate dagli investigatori - sul caso indagano sia il commissariato della Polizia di Stato di Secondigliano che i carabinieri di Melito - dietro questo «esodo scolastico» verso Secondigliano potrebbe esserci una vera e propria compravendita degli esami. Accusa questa, sia chiaro, ancora tutta da provare. Ma su quale materiale stanno lavorando gli inquirenti? Circostanze precise, dettagliate. Che indicano come intorno alla trasmigrazione di tanti giovani (e anche meno giovani) diretti al «Voltaire» ci sarebbe, tanto per cominciare, un'organizzazione che chiederebbe un pagamento di 500 euro per ottenere una residenza di comodo, e dunque fittizia. A questi soldi, si aggiungerebbe poi il pagamento per l'iscrizione all'istituto paritario per gli esami da sostenere e superare magari a occhi chiusi e senza troppe difficoltà. 

Il giro economico ricadrebbe poi, ovviamente, per tutto quello che attiene al vitto e all'alloggio dei «neoresidenti» a Secondigliano. Una manna per alcuni alberghi e ristoranti, guarda caso sempre gli stessi utilizzati dai maturandi. Alla luce di tali sospetti l'inchiesta potrebbe a breve allargarsi a macchia d'olio. Investendo anche altre aree e altri istituti parificati.

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