Emergenza rifiuti a Napoli nord, l'ira di Municipalità e associazioni: «Periferie abbandonate da Asìa»

Cumuli di rifiuti all'esterno dell'istituto Rodari
Cumuli di rifiuti all'esterno dell'istituto Rodari
di Antonio Folle
Venerdì 20 Aprile 2018, 10:33 - Ultimo agg. 10:37
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Corso Secondigliano, via Roma verso Scampia, Masseria Cardone e via Miano. Sono solo alcune delle strade che, in questi giorni, sono alle prese con un vero e proprio «revival» della crisi rifiuti ante de Magistris. Il blocco degli Stir e le conseguenti difficoltà nel prelievo dei rifiuti da parte di Asìa hanno determinato il blocco nell'intera zona di Napoli nord. Veri e propri «tappeti» di rifiuti che, in molti casi, assumono dimensioni decisamente preoccupanti. Sui social network la protesta impazza e sono in molti, in queste ore, a chiedere maggiori attenzioni per un territorio troppo spesso abbandonato al suo destino.

«Ho chiesto chiarimenti al dirigente Asìa della nostra zona - ha raccontato il consigliere della VII Municipalità Pasquale Esposito - e mi ha confermato che il problema sta a monte, al blocco degli Stir. Purtroppo ci troviamo di fronte ad una situazione che già conosciamo. La raccolta dei rifiuti sul nostro territorio privilegia le zone più trafficate, le aree isolate sono quasi del tutto abbandonate. In alcuni casi - ha proseguito l'esponente del parlamentino di Secondigliano - i rifiuti si accumulano anche all'esterno di istituti scolastici. Ho sollecitato i dirigenti di Asìa a intervenire almeno su questo punto. Non si può consentire che si accumulino montagne di rifiuti a due passi dalle aule frequentate dai bambini del nostro territorio».

Rabbia, quella del consigliere Esposito, condivisa anche dal mondo delle associazioni. Raffaele Ambrosino, presidente dell'associazione «Anche Napoli Nord», punta il dito direttamente contro il primo cittadino: «Se de Magistris non è già pronto con il solito scaricabarile - ha affermato - chieda almeno scusa ai cittadini per le tonnellate di rifiuti sui marciapiedi. Pare che ci sia una raccolta a "singhiozzo" ma non si capisce perché il singhiozzo tocchi sempre alla periferia, sempre a chi viene considerato di serie B».

 
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