Duplice omicidio a Giugliano, padre e figlio erano affiliati al clan Vastarella

Duplice omicidio a Giugliano, padre e figlio erano affiliati al clan Vastarella
di Cristina Liguori
Giovedì 25 Maggio 2017, 19:09 - Ultimo agg. 26 Maggio, 09:03
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Vincenzo Staterini aveva 50 anni; il figlio, Emanuele, ne avrebbe compiuto 30 a dicembre. Stavano giocando alle slot-machine nella tabaccheria al corso Campano quando sono stati raggiunti dai due killer arrivati a bordo di uno scooter.
 


Originari del Rione Sanità, padre e figlio vivevano ormai a Giugliano da una decina d'anni. La polizia sta ricostruendo eventuali rapporti con famiglie camorristiche: in particolare, sembra che il padre fosse molto vicino a Vittorio Vastarella, il boss della Sanità arrestato proprio a Giugliano nove anni fa. Ritenuto un sicario del clan Tolomelli-Vastarella, aveva partecipato il 1 luglio 1999 a una spedizione contro i rivali del clan Misso in via Fontanelle. Nella sparatoria rimase ucciso un affiliato al clan Misso e altri tre rimasero feriti.

Quel che è certo è che oggi Vincenzo ed Emanuele Staterini erano professionisti della rapina. Il padre fu la mente del colpo al Banco di Napoli di Mondragone, quando la banda buco riuscì a entrare nella filiale in viale Margherita portando via un bottino di 490mila euro; il figlio, invece, fu arrestato insieme ad altre tredici persone nel 2012, specialista nelle rapine in banche e nei cavalli di ritorno, abituato a uscire con fucili a canne mozze.
 
 

È proprio nel loro passato che scavano oggi gli agenti del commissariato di polizia di Giugliano per definire lo scenario dentro il quale è maturato il duplice omicidio. Non è escluso che l'agguato sia da ricondurre alla faida della Sanità tra le famiglie Vastarella-Tolomelli da una parte e Savarese-Sequino dall'altra. 

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