Dopo il raid all'Archimede c'è l'Open Day, la preside: «Non molliamo»

Dopo il raid all'Archimede c'è l'Open Day, la preside: «Non molliamo»
di Giuliana Covella
Sabato 15 Dicembre 2018, 16:08
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Dopo l’ennesimo raid (il secondo in una settimana), all’istituto di istruzione superiore Archimede di Ponticelli c’è l’Open Day. Un modo per ricominciare, per la preside Maria Rosaria Stanziano che, all’indomani dell’incontro col questore Antonio De Iesu, è fiduciosa: «Mi ha fatto sentire rassicurata, ma nella nostra scuola serve più sicurezza». Dopo 12 atti vandalici e rispettive denunce dal mese di settembre, la dirigente scolastica ha incontrato il questore. «Mi ha ricevuta insieme al primo dirigente del commissariato di polizia Ponticelli - spiega - per concordare una strategia congiunta. Non possiamo andare avanti così. Ieri mattina c’è stato un altro raid, a due giorni di distanza dall’ultimo episodio e per la prima volta è venuta anche la Scientifica per i rilievi». Creolina sparsa all’esterno, rifiuti rovesciati a terra e, stavolta, una lettera con minacce alla preside: «Ciò che vogliono è che conceda loro di uscire alla quinta ora, di fare laboratori tutto il tempo, uscite sul territorio, cineforum. Togliendo ore alla didattica», rimarca la dirigente. A ripulire da tutto pavimenti e cortile sono stati alcuni studenti del quinto anno, come spiega la Stanziano: «Sono le mie “perle”. Quest’anno per la prima volta hanno le prove Invalsi di matematica, italiano e inglese e mi hanno chiesto loro stessi di pulire perché hanno bisogno di studiare e di esercitarsi».

Intanto all’istituto arriva la solidarietà di istituzioni e associazioni. «Esprimiamo sincera solidarietà e vicinanza alla preside e agli  studenti che si sono visti negare il proprio diritto alla formazione - dichiarano la consigliera comunale Rosaria Galiero e il capogruppo di Napoli in Comune alla VI Municipalità Antonio Di Costanzo - nonché all'istituto che quotidianamente vivono come la propria casa. Questi episodi danneggiano la collettività e gli sforzi che la scuola sta compiendo nel rendere sempre di più il plesso all'avanguardia nell'offerta didattica e formativa, dimostrandosi un  pilastro nella lotta al degrado, all'abbandono e alla camorra». «Sono davvero amareggiato e deluso da quanto accaduto - dice Vincenzo Viola, presidente associazione Vivendo Ponticelli - La scuola appartiene alla collettività ed è il luogo dove si formano le coscienze e la cultura del sociale. Quanto accaduto altro non è che l’opera di qualche teppistello a cui non è ancora chiaro il male che sta facendo a se stesso prima che ad altri. Esprimo la mia sincera solidarietà alla preside e la inviterò nei prossimi giorni ad un incontro con altre realtà del territorio, per un confronto su iniziative da mettere in campo per il diritto allo studio e contro la dispersione scolastica». In prima linea al fianco della dirigente anche Salvatore Palantra, del Comitato Porchiano Bene comune, che insiste sulla «grande responsabilità di noi tutti come genitori, che abbiamo il difficile compito di guidare la crescita dei nostri ragazzi».
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