Donna morta a Napoli, battaglia per la verità a colpi di perizie

Donna morta a Napoli, battaglia per la verità a colpi di perizie
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 16 Marzo 2016, 08:54
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Battaglia a colpi di perizie per stabilire le circostanze legate alla morte della 42enne Francesca Napoletano. , Una vicenda amara, giunta ieri a uno snodo cruciale, con l'autopsia sul corpo della malcapitata cittadina di Bagnoli. Indagine per omicidio colposo, ci sono sei medici (tutti dell'ospedale San Paolo) al centro degli accertamenti della Procura, si attendono le conclusioni dei consulenti del pubblico ministero. In campo, per conto della pubblica accusa, i medici Monetti, Cittadini e Buonomo; mentre la parte offesa (rappresentata dal penalista Gennaro Razzino) si affiderà alle conclusioni di Siaudone, Perna e Diurno. Ieri mattina, anche i legali dei sei medici indagati hanno nominato i propri consulenti.Impossibile anticipare le conclusioni dei consulenti, anche se la sensazione è che ad uccidere Francesca Napoletano sia stata una miocardite, legata al cattivo funzionamento del muscolo del cuore o a una fuoriuscita di liquido pericardico.

Una diagnosi solo approssimativa, che solleva non poca rabbia da parte della famiglia della donna, di fronte al trattamento riservato alla paziente in ospedale. Ricoverata lo scorso lunedì sette marzo, la donna è stata tenuta almeno 24 ore in barella - secondo quanto si legge nella denuncia - per poi finire in un reparto. È entrata ed è stata trattata sulle prime come «codice verde», nel corso di una degenza in cui il marito - lamentano i familiari - è stato più volte rassicurato circa le condizioni della donna.Poi, solo mercoledì nove, Francesca è stata trasportata al Monaldi, dove è morta poche ore dopo il ricovero. Una vicenda amara, che ora attende le conclusioni degli esperti. Inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, al lavoro il pm Giuliano, cui spetta il compito di trarre le conclusioni in vista di una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Difesi dai penalisti Gaetano Baccari, Gaetano Porto e Maurizio Sica, i singoli indagati proverranno a far valere le proprie ragioni, proprio nel corso delle indagini, sempre e comunque alla luce di quanto emergerà dall'accertamento autoptico realizzato ieri pomeriggio. Non è un caso che tutti e sei i medici indagati sono in organico al San Paolo, segno di una prospettiva abbastanza univoca da parte della Procura di Napoli.

Ma la vicenda di Francesca Napoletano potrebbe spingere gli inquirenti ad ampliare le indagini ad uno scenario più ampio. Quella condotta in questi giorni potrebbe essere infatti l'inizio di un'indagine di sistema, sull'intera gestione della cardiochirurgia a Napoli, tra ospedali pubblici e cliniche private convenzionate.Stando a quanto emerso finora, infatti, nel corso dell'ultima notte di vita, si è tentato di contattare alcune strutture ospedaliere pur di ricoverare la donna e trasferirla in un nosocomio in grado di fronteggiare il caso.Domande che ruotano attorno a un dramma familiare e a una richiesta di giustizia e trasparenza di un intero pezzo di comunità.

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