Sconvolti dal dolore gli anziani genitori, la moglie, gli amici di una vita, i fratelli di Alessandro, conosciuto e apprezzato da tutti come un uomo buono, coraggioso, appassionato e dedito alla famiglia. «Unitevi nella preghiera per Alessandro e nella fede di Cristo Risorto: ringrazio di cuore ciascuno di voi», le parole di amore e al tempo stesso di dolore di don Giuseppe Cesarino, parroco e fratello della vittima.
«Pregate per noi, soprattutto per Ilaria, la moglie di Alessandro, e tutta la sua famiglia; per i miei fratelli, per le nostre famiglie, e per mamma e papà. Non vi dico stateci vicino, vi imploro di non dimenticarvi di pregare per noi.
Neanche noi abbiamo parole se non questa: il dolore è grande, ma la nostra fede è immensa!. E vi chiedo anche di pregare anche per la ragazza che in quel tragico momento era alla guida dell’auto scontratasi con la moto di Alessandro, perché non sia il rimorso o la disperazione ad impedirle di vivere. Sarebbe come far morire Alessandro e tutti noi un’altra volta. Preghiamo anche per lei. Dico questo perché sono intimamente convinto che proprio tu, Alessandro, se giovedì mattina ti fossi rialzato le avresti detto, con la tua solita semplicità: «Non fa niente»: perché anche se apparentemente ti innervosivi, non hai mai provato odio e mai voluto il male di nessuno».
Alessandro Cesarino era in sella al suo scooter Yamaha, giovedì mattina: secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, la sua moto si sarebbe scontrata frontalmente contro una Opel che procedeva in senso opposto in via Ercole Ercole a Rovigliano, zona industriale di Torre Annunziata. Alla guida della vettura c'era una donna, un'estetista di 21 anni di Castellammare di Stabia: al momento risulta indagata a piede libero dalla Procura di Torre Annunziata con l'ipotesi di omicidio stradale.