Dalla Romeo Gestioni un lavoro per la mamma del Rione Sanità: «Così potrò riavere i miei 10 figli»

Dalla Romeo Gestioni un lavoro per la mamma del Rione Sanità: «Così potrò riavere i miei 10 figli»
di Giuliana Covella
Lunedì 24 Luglio 2017, 14:40 - Ultimo agg. 14:44
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«Sono contenta e ringrazio chi mi ha offerto questa opportunità di lavoro. Così spero di poter riavere i miei bambini». Aveva inoltrato l’ultima, disperata, richiesta d’aiuto al sindaco Luigi de Magistris e a chiunque volesse prendere a cuore il suo caso umano: «Il mio appello va alle istituzioni e in particolare al Comune di Napoli: datemi un lavoro, anche per il periodo estivo».


Carmela Sanseverino, 37 anni, è la mamma del Rione Sanità che un anno e mezzo fece commuovere l’Italia. E oggi, grazie alla Romeo Gestioni spa, potrebbe tornare a riabbracciare tutti e 10 i suoi figli. L’azienda infatti ha raccolto l’sos che la donna aveva lanciato, lo scorso 15 giugno, attraverso Il Mattino.it. Una richiesta ben precisa dettata dalla disperazione di una madre che, in un futuro molto prossimo, potrebbe non rivedere più le sue creature. Ma da oggi Carmela avrà un’occupazione stabile che le permetterà di assicurare un’esistenza dignitosa ai suoi bambini. Pochi giorni fa è stato firmato il contratto di lavoro a tempo determinato con i dirigenti della Romeo, che prevede l’impiego della Sanseverino in uno dei cantieri aziendali con la mansione di addetta alle pulizie.


Un impiego che potrebbe costituire un elemento decisivo e a favore della mamma della Sanità, che il prossimo autunno dovrà comparire davanti ai giudici del Tribunale dei minori per ottenere il riaffido dei figli. Una storia di povertà e di degrado sociale che aveva calamitato l’attenzione del Paese, quando Carmela era andata finanche in televisione per chiedere di riavere con sé i figli che i servizi sociali le avevano portato via una mattina di circa due anni fa. Ma ripercorriamo le tappe di questa triste vicenda. Ottobre 2015. Un giorno, il 5, che né la donna né il marito potranno dimenticare: quello in cui all’alba 6 dei suoi 10 figli vengono tirati giù dal letto da forze dell’ordine e servizi sociali del Comune per essere rinchiusi in differenti case famiglia tra Napoli e Caserta.

Una decisione scaturita dal fatto che i due coniugi vivevano in condizioni di estrema indigenza e non erano risultai idonei a garantire il sostentamento né l’istruzione dei loro bambini. Non essendo dunque in grado di provvedere al futuro dei figli, il giudice aveva stabilito di allontanarli dalla casa di via Antonio Villari alla Sanità. Dopo pochi mesi la situazione sembrava essere migliorata, grazie alla solidarietà della Curia di Napoli e del cardinale Crescenzio Sepe, che avevano assegnato un bene di loro proprietà alla famiglia Sanseverino a Giugliano in Campania, oltre ad avere trovato un lavoro a Pasquale, marito di Carmela, in una ditta di refezione scolastica.


Ma i problemi erano tornati per la donna e la sua numerosa famiglia. «Con noi - spiega - vivono il più piccolo, che ha un anno e mezzo e due ragazzi di 16 e 20 anni. Mentre gli altri, che hanno tra i 3 e i 13 anni, sono in comunità o case famiglia. Il 5 ottobre saranno due anni che me li hanno portati via, ma mio marito si è visto ridurre l’orario di lavoro e di conseguenza lo stipendio, che è poco più di 400 euro al mese. In più abbiamo il fitto di casa da pagare e le utenze». Un appello che è stato accolto dalla Romeo Gestioni, che ha dato un lavoro a Carmela. Soddisfatte Simona Molisso e Marcella Torre, ex componenti della Consulta delle elette del Comune di Napoli: «Siamo molto felici per Carmela - dicono - e speriamo che finalmente trovi la stabilità e la tranquillità che merita. Di tanto in tanto quelle parti di città che hanno un potere economico notevole, si ricordano degli ultimi e gli tendono la mano. Così la nostra battaglia non è stata vana».
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