Bus fermi nei tre depositi della Ctp di Pozzuoli, Arzano e Teverola, e utenti della provincia lasciati a piedi. È accaduto ieri mattina quando i tanti pendolari che si spostano per lavoro o studio hanno avuto l'amara sorpresa. L'azienda nella prima mattinata con una nota ha disposto «dal 10 settembre e fino a nuovi provvedimenti con il personale che è posto in congedo d'ufficio».
Sembra proprio non trovare pace la Ctp che si trova nell'attesa che si pronunci il tribunale di Napoli sul piano presentato. «Contestiamo il ricorso all'assegnazione dei congedi d'ufficio arbitrariamente e unilateralmente nei confronti dei lavoratori - hanno affermato all'unisono Marco Sansone e Adolfo Vallini dell'Usb -. Non appaiono comprensibili i motivi per cui si riconduce all'ipotesi dell'atto dovuto la messa in congedo d'ufficio di tutto il personale». I lavoratori della Ctp ieri mattina si sono anche recati nella sede dell'ex Provincia. La Fit Cisl Campania ieri ha inviato, poi, ai prefetti di Napoli e Caserta e alla regione Campania una richiesta urgente d'intervento a tutela del diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini con l'applicazione dell'articolo 34 della legge regionale 3 del 2002 che prevede decadenza e revoca del contratto del servizio. «Negli ultimi mesi l'azienda ha visto lievitare ulteriormente la situazione debitoria a circa 80 milioni di euro, valore indicato nel piano concordatario presentato martedì scorso al Tribunale di Napoli - hanno dichiarato il segretario generale della Fit Cisl Campania, Alfonso Langella, e il coordinatore Ezio Monetta -, si stanno, infatti, riscontrando problemi nel pagamento dei fornitori e nell'erogazione delle spettanze. I dipendenti sono stremati e la tensione sociale è al limite della sopportazione e potrebbe sfociare in azioni spontanee molto gravi».