Il Csm elegge il procuratore di Napoli: battaglia a colpi di relazioni

Il Csm elegge il procuratore di Napoli: battaglia a colpi di relazioni
di Marilù Musto
Giovedì 27 Luglio 2017, 14:12 - Ultimo agg. 19:47
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«Insuperabile» per i risultati raggiunti: è questa la sintesi della relazione su Federico Cafiero De Raho esposta dal consigliere del Csm, Francesco Cananzi. Oggi il plenum del Csm è chiamato a decidere sul capo della Procura di Napoli.

«Non ho mai demonizzato le esperienze fuori ruolo dei magistrati - ha poi spiegato Cananzi riferendosi alla comparazione con l'altro candidato, Giovanni Melillo, ex capo di gabinetto del ministro Orlando, ora in Corte di Appello a Roma - ma devo fornire dei numeri che il Csm non può ignorare e che vanno al di là del principio di opportunità di ricoprire la carica di Procuratore dopo un fuori ruolo. Sono 37 gli anni di servizio di Cafiero De Raho rispetto ai 21 di Melillo, escludendo i fuori ruolo. 11 anni di ruolo semidirettivo di Cafiero De Raho contro i 4 anni e sei mesi di Melillo».

Viene invece descritto come «investigatore eclettico» e «magistrato più idoneo per attitudini e merito al conferimento dell'ufficio messo a concorso» per l'altissimo «grado di conoscenze e di capacità organizzative» già dimostrate, Melillo. Il succo della relazione di Valerio Fracassi  - presidente della quinta commissione - e Paola Balducci pro Melillo si è spinto anche nell'elenco dei meriti investigativi oltre i confini nazionali del candidato. Melillo, nato a Foggia e con carriera napeletana e romana, «svolge il ruolo di sostituto procuratore generale a Roma in maniera del tutto perfetta e imparziale, sul bagno di giurisdizione si può parlare - ha detto Fracassi - ma Melillo è un fedele servitore dello Stato e un fuoriclasse».

Le relazioni sono state anticipate da circa tre ore di seduta secretata in cui sono stati discussi temi di incompatibilità.  

 

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