«La vita scivola, niente odio e rabbia», la sorella di Matteo commuove il web

«La vita scivola, niente odio e rabbia», la sorella di Matteo commuove il web
di Francesca Raspavolo
Martedì 21 Agosto 2018, 10:01
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TORRE DEL GRECO - «Dobbiamo impegnarci a non nutrire le nostre vite con sentimenti brutti come l'odio, la rabbia, la voglia di vendetta. Di chiunque sia la colpa, non ci sarà mai una notte in cui non andremo a dormire pensando ai nostri ragazzi. Ciao Matteo, l'amore è più forte di tutto». È struggente, è straziante ma anche un inno all'amore e alla speranza la lettera che Leri Bertonati ha scritto al fratello Matteo, morto nel crollo del ponte Morandi a Genova insieme ad altri tre amici di Torre del Greco, Antonio Stanzione, Gerardo Esposito e Giovanni Battiloro. «Le cose normali non sono mai stato il tuo punto forte e di certo non avresti potuto lasciarci in un modo normale. Ci hai travolti e spiazzati, all'improvviso siamo rimasti senza la tua musica - le parole di Leri, sulla sua pagina Facebook - ma la vita è meravigliosa per il semplice fatto che noi siamo vivi e abbiamo la possibilità di perdonare, amarci, darci forza. Abbiamo imparato a un prezzo troppo alto che siamo qui solo per un attimo e che il tempo che abbiamo a disposizione per vivere senza rimpianti è troppo poco, può scivolarci dalle mani come se fosse niente».
 
Una lezione di vita da una delle parenti più strette delle vittime di Genova, una ragazza di soli 24 anni. «Impegniamoci affinché questo dolore diventi la lezione più grande, smettiamola di rimandare e di portarci la rabbia dentro, viviamo innamorati della vita». «Qualunque pena sconterà chi è colpevole di questa tragedia non mi ridarà mio fratello e i suoi migliori amici, non mi ridarà i loro sorrisi e i loro sogni, non mi ridarà il casino che facevano quando suonavano costringendomi a trovare un altro posto per studiare», ricorda Leri, che non grida vendetta. «Della giustizia non me ne faccio niente, non mi ridarà mio fratello e i nostri migliori amici. La vera giustizia è la coscienza che farà perdere il sonno ai responsabili facendogli rivivere per sempre la sofferenza che ci hanno portato».

A Torre del Greco prende sempre più consistenza l'idea di intitolare una strada o una piazza in memoria di Matteo, Antonio, Giovanni e Gerardo. Lo ha chiesto ufficialmente Francesco Esposito, papà di Gerry e all'iniziativa il sindaco Giovanni Palomba ha già detto sì. «Da padre e da primo cittadino mi impegno a trasformare questo immenso dolore in atti concreti. È un imperativo che guiderà il nostro agire già nel prossimo consiglio comunale - sostiene Palomba - Ma ho in programma iniziative ancora più specifiche per ricordarli: un concerto perché Matteo e Antonio amavano la musica, un memorial di calcio perché Gerardo e gli altri ragazzi giocavano a pallone e una borsa di studio perché Giovanni stava per diventare giornalista». Il legale delle famiglie - l'avvocato Antonio Cirillo - è intanto a Genova per chiedere giustizia: «Oltre alla denuncia penale già presentata nei confronti di Autostrade spa, chiediamo interrogazioni parlamentari e una commissione d'inchiesta».
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