Consip, da riscrivere l'accusa
a carico dei pm Woodcock e Carrano

Consip, da riscrivere l'accusa a carico dei pm Woodcock e Carrano
Lunedì 19 Febbraio 2018, 16:08 - Ultimo agg. 19:13
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Riprenderà il 15 marzo prossimo il processo davanti alla Sezione disciplinare del Csm a carico dei pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano. E saranno sentiti una serie di testimoni, a cominciare da quelli chiesti dalla difesa in relazione all'interrogatorio dell'ex consigliere di Palazzo Chigi, Filippo Vannoni. La Sezione disciplinare del Csm ha accolto anche la richiesta dell'accusa di sentire il pm di Napoli Nunzio Fragliasso, all'epoca dei fatti contestati a capo della procura come reggente, e la giornalista di Repubblica Liana Milella per mettere a confronto le loro dichiarazioni ritenute non collimanti sui tempi di un colloquio telefonico tra la cronista e Woodcock. Non saranno invece ascoltati, come aveva chiesto la difesa, i pm romani dell'inchiesta Consip Paolo Ielo e Mario Palazzi e nemmeno l'attuale procuratore di Napoli Giovanni Melillo.

Intanto va riscritta l'accusa a carico dei pm di Napoli Henry John Woodcock e Celeste Carrano, specificando meglio quale sia «la grave scorrettezza» che avrebbero commesso durante l'interrogatorio di uno degli indagati dell'inchiesta Consip, l'ex consigliere di palazzo Chigi Filippo Vannoni. Lo ha deciso la sezione disciplinare del Csm nel procedimento ai due sostituti napoletani, incaricando il pg della Cassazione a provvedere in tal senso.

La Sezione disciplinare ha ritenuto dunque che su questo punto l'accusa fosse troppo generica. Un'obiezione che era stata sollevata dalla difesa dei due magistrati - l'ex procuratore di Torino Marcello Maddalena per Woodcock e il procuratore di La Spezia Antonio Patrono per Carrano - che aveva chiesto però al tribunale delle toghe di andare oltre, dichiarando la nullità dell'accusa. La Sezione disciplinare ha scelto invece la via di una «precisazione», «necessaria» - come scrive nella sua ordinanza per «valutare l'ammissibilità e la rilevanza delle prove richieste». Il tribunale delle toghe, al termine di una lunga camera di consiglio, ha respinto invece altre istanze avanzate dalla difesa,che aveva posto un'eccezione di incostituzionalità rispetto alla mancanza di un divieto per chi siede nella Sezione disciplinare di far parte anche della Prima Commissione del Csm; Commissione che si sta occupando di Woodcock sempre in relazione all'inchiesta Consip. E aveva chiesto che per lo meno si astenessero due dei giudici disciplinari che di quella Commissione fanno o hanno fatto parte. La Sezione disciplinare ha ritenuto «manifestamente infondata» la questione di illegittimità costituzionale e ha escluso l'esistenza di «gravi ragioni di convenienza» che imponessero l'astensione di due suoi componenti: Antonio Leone, che è il presidente della Prima Commissione e Luca Palamara, che della Commissione ha fatto parte. 

La Sezione disciplinare del Csm ha accolto quindi la richiesta della difesa del pm Henry John Woodcock di visionare gli atti della Prima Commissione, che riguardano il comportamento tenuto dal pm napoletano dell'inchiesta Consip.

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