Consiglio, maggioranza in bilico: flop e veleni, rinviato il rimpasto

Consiglio, maggioranza in bilico: flop e veleni, rinviato il rimpasto
di Luigi Roano
Martedì 23 Ottobre 2018, 10:56 - Ultimo agg. 11:33
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Come ampiamente previsto, salta il Consiglio comunale: la maggioranza del sindaco Luigi de Magistris a oggi non c’è più. Fortissime le tensioni sul rimpasto che l’ex pm ha rinviato a venerdì, l’ennesimo pit stop prima di tirare le somme e decidere. E dall’Aula di via Verdi esondano veleni che colpiscono una figura di spicco del cerchio magico del sindaco, il capo di gabinetto e direttore generale Attilio Auricchio. Il quale ha telefonato ad esponenti delle opposizioni dicendo loro di non presentarsi perché il Consiglio non si sarebbe tenuto. Per la cronaca si doveva discutere dei trasporti a Napoli e della crisi in cui versano. La scintilla che ha fatto implodere la maggioranza già dimezzata, perché non si sono presentati tra gli altri i Verdi usciti dalla Giunta e gli «Sfastiriati» che invece volevano entrarci. Fino a quel momento la seduta si è potuta aprire grazie alla presenza delle opposizioni. Scintilla che ha acceso Nino Simeone, arancione di Agorà e presidente della commissione Trasporti, già insoddisfatto della relazione di Mario Calabrese, assessore ai Trasporti, che alla fine ha abbandonato il Consiglio. Da rilevare che in quel momento anche il sindaco era assente.  
LA BAGARRE
Stanislao Lanzotti di Forza Italia svela: «Venerdì scorso nel tardo pomeriggio una chiamata ricevuta dal capo di gabinetto Attilio Auricchio assicurava che la seduta di Consiglio non si sarebbe svolta e, per questo, la consigliera e deputata Mara Carfagna non ha partecipato ai lavori». Non l’unica telefonata fatta da Auricchio: «Ho avuto la stessa telefonata - racconta Andrea Santoro di Fratelli d’Italia - prendo atto che il presidente del Consiglio comunale Alessandro Fucito viene svuotato del suo ruolo di garante dell’Assise dal capo di gabinetto». Questa la replica di Auricchio: «Polemiche inutili e sterili: ho fatto un sondaggio con tutti i capogruppo di opposizione per verificare un eventuale slittamento del consiglio a lunedì prossimo». Fatto sta che in difficoltà ci finisce Fucito, pressato anche da Simeone: «C’è stata mancanza di rispetto per i consiglieri e Fucito non deve consentirlo» il suo j’accuse. Un tentativo dei quadri alti di Palazzo San Giacomo di lasciare il cerino in mano al presidente? Del resto l’assessore Ciro Borriello, ex de la Sinistra, è passato agli arancioni e ha la delega ai rapporti con il Consiglio, evidentemente spiazzato anche lui dalla mossa di Auricchio. Fucito non ci sta: «Ho agito - dice - rispettando la volontà della conferenza dei capigruppo di tenere la seduta anche in assenza del sindaco. Ogni altra decisione poteva sostanziarsi con richieste formali delle quali non ho avuto traccia». Da registrare la solidarietà espressa da Mario Coppeto, capogruppo di Sinistra in Comune, a Fucito, che evidenzia l’ennesima spaccatura nella maggioranza: «Attacco sbagliato nei confronti dell’Istituzione che ha agito correttamente; la dialettica politica, all’interno della maggioranza, anche sul merito delle questioni, è del tutto legittima, e una volta che la seduta consiliare è stata aperta, va doverosamente continuata». 
IL SINDACO
De Magistris è molto arrabbiato: «I trasporti interessano i cittadini più che i consiglieri, la seduta del Consiglio non si doveva sciogliere». Poi dice: «Venerdì - il sindaco da oggi sarà a Rimini per l’assemblea Anci - annuncerò i cambi che non riguarderanno solo la giunta ma anche i consiglieri e i miei collaboratori». Dichiarazione criptica. Si sa che usciranno le assessore Maria d’Ambrosio dei Verdi e Alessandra Sardu, ex Riformisti democratici. Ed entrano Laura Marmorale e Monica Buonanno. La domanda è: quali sono i collaboratori che potrebbe cambiare de Magistris?
IL RETROSCENA
Il sindaco deve ricomporre la sua maggioranza, impresa ardua. Come denunciano David Lebro, ex arancione passato con il governatore De Luca, e i Verdi ,defenestrati dalla Giunta, «ormai siamo a un monocolore demA, non c’è più la coalizione». Del resto anche il vicesindaco Raffaele Del Giudice - ambientalista e moderato - resterà in giunta ma lascerà la sua poltrona a Enrico Panini, segretario di demA. In questo contesto il paradosso è che la Sinistra di Coppeto si è vista scippare un consigliere comunale diventato assessore, ovvero Borriello passato a demA. Al suo posto subentrò Pietro Rinaldi, anche lui poi passato a demA. Ebbene una delle opzioni che de Magistris sta vagliando è di far dimettere Rinaldi dal Consiglio e piazzarlo in amministrazione come direttore generale, alleggerendo Auricchio che farebbe «solo» il capo di gabinetto. Al posto di Rinaldi in Consiglio entrerebbe Rosaria Galiero di Sinistra in Comune e molto vicina a Coppeto. 
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