Neuroscienze, nuove prospettive per le cure con farmaci a bersaglio molecolare (e non solo)

Neuroscienze, nuove prospettive per le cure con farmaci a bersaglio molecolare (e non solo)
Sabato 7 Ottobre 2017, 20:09 - Ultimo agg. 20:10
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Lucio Annunziato, docente del dipartimento di Neuroscienze dell'Università degli studi di Napoli Federico II, riassume il dibattito e le prospettive emerse nel corso del XVII congresso della Società Italiana di Neuroscienze, che conta più di mille soci ed è stato organizzato dalla Divisione di Farmacologia della Scuola di Medicina e Chirurgia, diretta da lui con gli altri docenti Gianfranco Di Renzo, Maurizio Taglialatela, Antonella Scorziello, Giuseppe Pignataro, Pasquale Molinaro. La ricerca in questo campo ha infatti conosciuto uno straordinario progresso. Più di 300 ricercatori di base e clinici si sono riuniti a Lacco Ameno, Ischia, per fare il punto. Ecco la sintesi dei lavori.

«I lavori si sono aperti con la presentazione delle interessanti prospettive diagnostiche e terapeutiche per le malattie neurodegenerative e l’ischemia cerebrale. Un dibattito coinciso con il bicentenario della prima pubblicazione di dottor Parkinson in cui descriveva per la prima volta la malattia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata da rigidità e tremore, che poi ha preso il suo nome.

Durante la prima giornata congressuale, il primo ottobre, è intervenuta la professoressa Yukiko Gotoh, dell’Università di Tokyo, che ha illustrato con le sue ricerche come il cervello sia dotato di cellule staminali neuronali che vengono preservate durante lo sviluppo cerebrale e possono essere utilizzate nel cervello adulto in caso di danno.

Il congresso è proseguito il 2 ottobre con numerosi altri spunti di riflessione sui meccanismi alla base di alcune delle più diffuse malattie del sistema nervoso centrale e sulle nuove frontiere terapeutiche per patologie quali la cefalea, l’autismo, l’ischemia cerebrale, la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla, l’atrofia muscolare spinale, l’Alzheimer. Tra i risultati di maggiore interesse, si sottolineano i dati ottenuti nei laboratori svedesi dell’università di Lund, presentati dal docente  Zaal Kokaia, sulle possibilità di trapiantare in pazienti colpiti da ischemia cerebrale cellule di fibroblasti umani prelevate dalla cute e riprogrammati in vitro per trasformarle in cellule neuronali corticali.

Rilevanti i risultati ottenuti da studi clinici relativi all’uso di anticorpi monoclonali anti-linfociti B per il trattamento della sclerosi multipla che lasciano intravedere prospettive terapeutiche addizionali per il trattamento precoce di questa malattia. Non di minore importanza i risultati relativi all’impiego di un nuovo anticorpo monoclonale verso il Cgrp, un peptide coinvolto nella patogenesi dell’emicrania.

Il terzo giorno del congresso si è aperto con la lettura magistrale del professore Andrea Ballabio, genetista dell'Università Federico II di Napoli e direttore del Tigem, che ha presentato i risultati recentemente ottenuti sulla relazione tra le malattie da accumulo lisosomiale e le malattie neurodegenerative, ipotizzando nuovi scenari diagnostici e terapeutici. Sono stati anche presentati studi relativi all’identificazione dei meccanismi molecolari alla base dell’epilettogenesi che hanno evidenziato nuovi bersagli per lo sviluppo di terapie più selettive ed efficaci. In particolare, sono stati descritti alcuni dei meccanismi alla base del legame tra infezioni della madre durante la gestazione e l’insorgenza di patologie del sistema nervoso centrale quando i bambini raggiungevano l’età adulta.

Chiusura dei lavori con la lettura magistrale del professore John Crayan, dell’University College Cork, Irlanda, incentrata sulla relazione tra flora batterica intestinale e malattie del sistema nervoso centrale».







 
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