Concorso di polizia annullato:
«Scritti a rischio irregolarità»

Concorso di polizia annullato: «Scritti a rischio irregolarità»
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 15 Dicembre 2016, 08:55 - Ultimo agg. 11:41
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Stop al concorso per 559 allievi agenti di polizia. Lo ha deciso il capo della polizia, Franco Gabrielli, dopo l'apertura di un'inchiesta giudiziaria. Con una circolare è stata anche disposta la revoca della commissione esaminatrice e l'avvicendamento del personale dell'Ufficio attività concorsuali. Un provvedimento senza precedenti.
A dare il via alle indagini sono state numerose denunce e inchieste giornalistiche. In tanti, poi, si erano rivolti all'Anac e l'autority presieduta da Raffaele Cantone, aveva inviato una segnalazione al responsabile della prevenzione della corruzione del ministero degli Interni.

A destare sospetti erano stati i risultati dei test: troppo alta la percentuale dei candidati che hanno ottenuto una votazione superiore al 9, ben 767 su 14.028. E molti, troppi, di questi provengono proprio dalla Campania, in particolare dall'area aversana. Ben 194 giovani non hanno sbagliato nemmeno una delle ottanta risposte. 134 hanno commesso un solo errore e 93 ne hanno commessi 2. E se si graficizzano i risultati, come hanno fatto alcuni degli esclusi, si evidenzia un'impennata della curva proprio in corrispondenza delle votazioni più alte, quelle superiori al 9. Una sfida alla statistica. E non solo: nel casertano si trovano alcune agenzie formative che hanno organizzato i corsi per gli aspiranti poliziotti. Tutti elementi che hanno allertato l'attenzione del pool mani pulite del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, al lavoro c'è il pm Stefania Buda. I magistrati hanno aperto un'indagine che ruota attorno al ruolo di un ufficiale dell'esercito per anni attivo proprio nel campo della formazione.

Non solo: molti candidati si sono rivolti ai legali per presentare ricorsi e in rete si è scatenato il popolo del web. Su facebook è stata aperta la pagina intitolata «Concorso 559 allievi agenti polizia» sulla quale i candidati si sono scambiati informazioni e pareri. E ieri, dopo lo stop del ministero, molti iscritti al gruppo annunciavano vittoria. Ma qualcuno ha manifestato anche ansia e preoccupazione: «Il Ministero non sa che pesci prendere, fa ripetere la prova a tutti i concorrenti che si sono presentati ai quiz...compresi gli indagati...», scrive, ad esempio, Giancarlo.
Sospetti, veleni, incertezze, indagini giudiziarie. Non c'è da sorprendersi che il ministero degli Interni abbia deciso prima di rinviare gli accertamenti dell'idoneità fisica, psichica ed attitudinale, e poi di far ripetere il concorso. È di ieri la circolare firmata dal capo della segreteria del dipartimento pubblica sicurezza Enzo Calabria nella quale si legge: «A seguito delle indagini da parte dell'autorità giudiziaria che evidenziano la concreta possibilità che la prova scritta del concorso in oggetto sia stata inficiata da circostanze tali da non garantire la regolarità degli esami, il signor capo della Polizia, Direttore generale della pubblica sicurezza, al fine di salvaguardare gli interessi pubblici volti a garantire l'imparzialità delle operazioni di selezione, si è determinato a revocare il decreto di nomina della commissione esaminatrice del concorso e le operazioni della prova scritta e i relativi esiti».

Presto Gabrielli nominerà una nuova commissione che «curerà la ripetizione della prova scritta e gli altri successivi adempimenti per la conclusione del concorso». Ai nuovi test potranno partecipare «esclusivamente i candidati presenti alle prove effettuate nei giorni 4, 5 e 6 maggio 2016».

Ma non solo. Come si legge nella circolare «si procederà ad un avvicendamento del personale dell'Ufficio attività concorsuali». Ed infine «saranno adottate stringenti misure di carattere organizzativo al fine di contrarre al massimo i tempi di svolgimento del concorso in argomento e dei concorsi successivi, per velocizzare l'immissione sul territorio di nuove risorse umane». Un provvedimento preso forse anche in considerazione delle contestazioni che si ripetono spesso quando si organizzano concorsi nel settore. Nelle selezioni per allievi agenti Polizia Penitenziaria, ad esempio, un centinaio di candidati furono espulsi perché sorpresi a consultare cellulari, tablet e bignamini e il test fu sospeso. Allerta e segnalazioni anche per il concorso interno per 1400 vice ispettori. Il sospetto dilaga, la magistratura indaga e il capo della polizia decide di mettere un punto e andare a capo.

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L'inchiesta ripresa da Report