Qualiano. «Con tutti i colori del mondo»: Diocesi e Scuola si mobilitano sui temi dell'integrazione

Qualiano. «Con tutti i colori del mondo»: Diocesi e Scuola si mobilitano sui temi dell'integrazione
di Antonio Menna
Mercoledì 4 Maggio 2016, 20:02 - Ultimo agg. 20:19
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Qualiano - Dal dialogo, la pace. Dalla conoscenza, la civiltà. Si è conclusa ieri, tra mille colori e migliaia di persone, nel cortile del Primo circolo didattico del rione Principe di Qualiano, la giornata finale della “Festa dei popoli” e del progetto multiculturale “Con tutti i colori del mondo”. Diocesi di Aversa e scuola insieme per una mobilitazione sui temi dell’integrazione, in un territorio come quello tra l’area nord di Napoli e il Casertano che conosce da anni una forte presenza di stranieri, soprattutto dai paesi africani.

All’iniziativa, fianco a fianco, il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, e l’imam della comunità islamica di Giugliano, Nourredine Guediri, a rappresentare la necessità di un dialogo tra le religioni. “I popoli che si incontrano lo fanno sempre nella festa – ha detto monsignor Spinillo -, per riconoscere che la vita stessa è una festa. Ecco perché da adulti siamo qui a rispondere alle domande dei bambini. Voler bene è condividere, conoscere è partecipare. Vogliamo bene alle persone che conosciamo e con le quali camminiamo insieme”. Il dialogo abbatte barriere e frontiere, anche secondo il capo spirituale dei musulmani del Giuglianese: “Dobbiamo lavorare insieme – ha detto Guediri -, così si costruisce la pace”.

“Nonostante i colori diversi siamo tutti fratelli”, hanno scritto i ragazzi del Primo circolo su uno striscione, riassumendo tutto il significato di un progetto che li ha visto impegnati per l’intero anno scolastico in una serie di laboratori su cooperazione e confronto. “Il tutto – dice la dirigente scolastica Angela Rispo – per costruire un argine, con la conoscenza, al pregiudizio e all’intolleranza”. “La Festa dei Popoli – spiegano gli organizzatori – è un’iniziativa nata per promuovere e diffondere la convinzione che la conoscenza dei fratelli immigrati e il dialogo interreligioso favoriscono il superamento di tutte le barriere sociali e specialmente la “paura dello straniero”. Per tutta la mattinata il cortile della scuola di via Tacito, a ridosso della circumvallazione esterna, sulla linea di confine tra Qualiano, Giugliano e Villaricca è stato riempito da centinaia di alunni della scuola dell’infanzia e della primaria: magliette bianche con un cuore, la scritta pace, un berretto rosa, azzurro o giallo e al polso il braccialetto con i colori dell’arcobaleno. Si sono avvicendati su un palco con canzoni, poesie, balli. Presenti all’iniziativa anche gruppi di ragazzi africani, che hanno già coadiuvato la scuola nei mesi scorsi.

“Importante – commenta la dirigente Rispo - la presenza di tantissimi genitori. Sono le famiglie il nodo centrale di tutto. La scuola svolge la sua funzione. Ma il coinvolgimento così sentito, così forte, dei genitori offre un senso più ampio al significato di quello che facciamo. Abbiamo a scuola un 10 % di alunni stranieri e una buona percentuale anche di diverse provenienze religiose. Ciò che conta di più è che questi ragazzi portino a casa, in famiglia, e nella loro vita quotidiana, un messaggio di accoglienza, di riconoscimento dell’altro, di fratellanza, di dialogo. E’ il vero antidoto a ogni forma di intolleranza”.

Sul palco, con i rappresentanti religiosi e scolastici, anche il sindaco della città, Ludovico De Luca che, con tutta l’amministrazione comunale, ha sostenuto il progetto con una serie di interventi strutturali sulla scuola. “Noi saremo sempre vicini alle scuole del territorio – dice il primo cittadino -.

Abbiamo partecipato a tutte le fasi del cammino e siamo orgogliosi che ci venga riconosciuto, anche pubblicamente, il valore di un lavoro che parla alla comunità e fa di Qualiano, dove vivono oltre mille cittadini stranieri ben integrati, una città all’avanguardia”.

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