Caso Fortuna, non c'è pace per tre le bimbe che denunciarono gli abusi: mamma, nonna e zia si oppongono all'adozione

Caso Fortuna, non c'è pace per tre le bimbe che denunciarono gli abusi: mamma, nonna e zia si oppongono all'adozione
Venerdì 20 Ottobre 2017, 12:51 - Ultimo agg. 12:59
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Non c'è pace per le tre bimbe di Parco Verde di Caivano (Napoli) che con le loro drammatiche confessioni hanno permesso di far arrestare e condannare il patrigno Raimondo Caputo per l'assassino di Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni uccisa il 24 giugno 2014 dopo essere stata gettata dalla terrazza di uno degli stabili del Parco.

Vittime anch'esse degli abusi di Caputo e dell'incoscienza della madre Marianna Fabozzi, condannata a 10 anni per non aver impedito le violenze sulle figlie, le tre bambine sono comparse oggi nuovamente in un'aula di giustizia, quella della Corte d'Appello di Napoli - sezione minorenni - perché è in gioco il loro futuro, ovvero si decide sul loro stato di adottabilità, su cui peraltro il tribunale si era espresso già positivamente in primo grado.

A questa decisione però non si sono mai rassegnate la madre, la sorella di quest'ultima, Michela, zia delle bimbe, e la nonna, quell'Angela Angelino che nelle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo faceva pressioni costante sulla nipote affinché non accusasse il patrigno; le tre donne, 'dimenticandosì del male prodotto alle bambine con il loro comportamento, si sono opposte alla sentenza di adottabilità con distinti ricorsi presentati congiuntamente il 23 settembre scorso in cui lamentano «l'ingiustizia della decisione del Tribunale per avere leso il diritto delle minori a mantenere il rapporto con la zia materna, con la madre e con la nonna».

In appello si è costituito anche il padre naturale delle bimbe, Gennaro Giglio, difeso da Angelo Pisani, che ritiene che «solo l'adottabilità da parte di famiglie appartenenti ad un diverso e più sano contesto sociale e culturale, potrà essere per le minori, l'unica speranza di poter superare tutto quanto accaduto e ricominciare una nuova vita». Bimbe contese nonostante le sofferenza già subite. Michela Fabozzi, zia delle bimbe, ne ha chiesto l'affidamento con la previsione di prescrizioni nell'interesse delle minori, quali, ad esempio, non consentire incontri tra le bambine e la madre, nonché altri componenti della famiglia; la madre Marianna Fabozzi, che risulta indagata per l'omicidio anche di un primo figlio, morto l'anno prima di Fortuna nelle stesse tragiche circostanze, ha chiesto che i giudici dispongano l'affidamento delle minori alla madre, Angelino Angela, o alla sorella Michela; la nonna, Angela Angelino, ha chiesto l'affidamento delle minori con la previsione di prescrizioni che vietino alle piccole di incontrare la madre e altri componenti della famiglia, con la previsione che l'abitazione sia sottoposta a frequenti controlli da parte del servizio sociale di Caivano.

La Corte si è riservata; la decisione potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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