Consip, nuove accuse al capitano
altri interrogatori, bando annullato

Consip, nuove accuse al capitano altri interrogatori, bando annullato
Lunedì 26 Giugno 2017, 15:39 - Ultimo agg. 17:58
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Si aggrava la posizione del capitano del Noe Gian Paolo Scafarto nel quadro degli accertamenti su Consip tanto che l'ufficiale è appena arrivato a piazzale Clodio per un nuovo interrogatorio. Le nuove ipotesi di accusa del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi sono di falso e di rivelazione del segreto e si aggiungono alla prima, sempre di falso, per l'attribuzione all'imprenditore napoletano Alfredo Romeo di una frase pronunciata in realtà da Italo Bocchino e riferita a Tiziano Renzi. Le nuove contestazioni vertono per quanto riguarda il falso su un riferimento al generale Fabrizio Farragina, ex Aisi (il servizio segreto interno), in relazione alla vicenda della presunta presenza di esponenti dei servizi durante le indagini svolte da Scafarto su Consip; la rivelazione di segreto si riferisce invece a presunte "soffiate" sull'andamento delle indagini - ad agosto 2016 e marzo 2017 - ad ex colleghi del Noe passati poi all'Aisi.

I difensori di Gian Paolo Scafarto, l'ufficiale del Noe indagato dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta Consip ha depositato oggi ai titolari un'istanza per chiedere la trasmissione degli atti riguardanti il loro assistito alla procura di Napoli, dove è tuttora applicato, o a quella di Firenze, dove ha prestato servizio per un certo periodo di tempo. Scafarto, che doveva essere interrogato oggi pomeriggio, si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa della risposta dei pm.

Anche l'ex presidente di Consip Luigi Ferrara è tornato sabato scorso a piazzale Clodio, ma la notizia si è appresa oggi, per essere interrogato, questa volta come indagato di false dichiarazioni al pm, nell'ambito dell' inchiesta Consip. A determinare l'iscrizione di Ferrara nel registro degli indagati era stato il ridimensionamento della attribuzione al Comandante Generale dei carabinieri Tullio Del Sette della presunta violazione del segreto in merito alle indagini della procura di Napoli sulla Consip. In procura «no comment» degli inquirenti sull'interrogatorio di due giorni fa. Non è voluto entrare nel merito dell'atto istruttorio neanche il difensore di Ferrara, l'avvocato Filippo Dinacci, il quale si è limitato solo a dire che tutta la vicenda in cui è coinvolto il suo assistito è frutto di un «mero equivoco linguistico».

Intanto, «con la sentenza pubblicata questa mattina il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso contro il maxi bando con cui Consip aveva ritenuto di ipotecare per tre anni e per oltre 23 milioni di euro tutti gli affidamenti dei servizi legali e di consulenza cosiddetta strategica affidandoli a Ernest Young e ad un unico studio legale scelto dalla stessa società multinazionale». È quanto afferma l'avvocato Gianluigi Pellegrino, legale nella causa sulla gara Consip per l'affidamento dei servizi di advisory. Nel ricorso presentato dall'avvocato Calcioli, difeso dallo stesso Pellegrino, si evidenza «l'inammissibile accorpamento da parte di Consip di prestazioni del tutto diverse tra loro e la violazione della concorrenza dovuta agli esosi requisiti che »avevano fatto sì che partecipassero soltanto tre concorrenti con soli tre studi legali. Si è avuto il paradosso - prosegue Pellegrino - che proprio la società pubblica, Consip, che dovrebbe avere cura della maggiore concorrenza negli appalti e negli affidamenti in tutto il paese, ha essa stessa posto in essere una condotta così gravemente discriminatoria anticorrenziale e quindi anche contraria alla ricerca della migliore qualità delle prestazioni; in tal modo tradendo frontalmente la missione per cui Consip sarebbe nata».

Il Consiglio di Stato - rileva ancora Pellegrino - ha pienamente accolto il ricorso annullando il bando in quanto
«restringe decisamente la libertà di accesso alla gara e la concorrenza« avendo »accomunato prestazioni di genere del tutto diverso e richiesto requisiti quantitativi di livello patentemente eccessivo e disancorati da qualsiasi parametro qualitativo».

Una «decisa bocciatura dell'operato di Consip con riguardo al rispetto della concorrenza e la qualità dei servizi e che mette all'indice la società pubblica che come noto proprio in queste settimane è al centro delle polemiche per il difetto di concorrenza anche nei maxi appalti di pulizia per scuole e amministrazioni, oggetto delle indagini di Roma e Napoli».

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