Nuova aggressione a un infermiere: colpi di casco al viso, naso fratturato

Nuova aggressione a un infermiere: colpi di casco al viso, naso fratturato
di Melina Chiapparino
Martedì 29 Maggio 2018, 11:27 - Ultimo agg. 18:38
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Terza aggressione nel giro delle ultime 24 ore a Napoli dove la violenza contro il personale sanitario è oramai piena emergenza. Dopo l’episodio nella notte tra domenica e lunedì col sequestro di un’autista 118 nell’ambulanza ed un’aggressione contro un infermiere del Cardarelli, sempre domenica sera, questa mattina è accaduto l’ennesimo raid. L’episodio è avvenuto durante un intervento della postazione 118 Pietravalle giunta per un incidente stradale in via Provinciale Santa Maria a Cubito, strada che collega Capodimonte e Chiaiano.

Sul luogo del sinistro, c’era anche un’altra ambulanza della postazione Scampia, intervenuta in prima battuta per la vittima più grave mentre all’arrivo della seconda equipe di soccorso, il paziente da caricare ha cominciato a criticare la scelta dei sanitari di trasportarlo al Cardarelli. L’intervento di soccorso è cominciato poco dopo le 6.45, orario della chiamata in centrale operativa 118 e si è trasformato in una vera e propria aggressione quando l’infermiere, che si stava apprestando a soccorrere la seconda vittima, ha ricevuto pugni e una testata.

Il colpo contro il viso dell’infermiere è stato sferrato con il casco di protezione proprio dal paziente ed ha procurato una frattura del setto nasale al sanitario che, in ogni caso, non ha interrotto l’azione di soccorso. L’ambulanza è giunta al Cardarelli, dove il paziente ha continuato a minacciare il personale sanitario, al punto che un’infermiera del pronto soccorso si è barricata all’interno dei locali degli spogliatoi per sfuggire ad una seconda possibile aggressione. L’infermiere è stato medicato al pronto soccorso del nosocomio in via Pansini, e la ferita sul naso è stata suturata con 7 punti oltre al referto di 25 giorni di prognosi per la frattura alla piramide nasale.

Stavolta motivo dell’aggressione è stata «la destinazione dell’ospedale non gradito al paziente» come denunciano i sanitari dell’associazione «Nessuno tocchi Ippocrate» che invocano l’intervento della massime autorità cittadine, regionali e del governo per fermare le aggressioni sempre più frequenti e violente.

 

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