Cardinale Sepe, paura a Lourdes:
è il secondo malore in tre giorni

Cardinale Sepe, paura a Lourdes: è il secondo malore in tre giorni
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 23 Settembre 2018, 22:54 - Ultimo agg. 24 Settembre, 14:33
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Nuovo problema di salute per il cardinale Crescenzio Sepe, in questi giorni alla guida di un pellegrinaggio a Lourdes al quale hanno partecipato circa duecento fedeli. Un appuntamento atteso e programmato da settimane che ha coinvolto anche numerosi sacerdoti della diocesi. Dopo il calo di pressione dovuto probabilmente al gran caldo in cattedrale e ai postumi di un raffreddore nel giorno del miracolo di San Gennaro, al termine della celebrazione in Duomo, l’arcivescovo ha avuto un altro problema di salute anche ieri mattina, poco dopo mezzogiorno, mentre si trovava a pochi passi dalla statua della Madonna. 

Aveva appena concluso la santa messa, celebrata come sempre nella grotta di Lourdes, quando ha iniziato ad accusare quelli che sembravano gli stessi sintomi dell’altro giorno che avevano preoccupato non poco i suoi più stretti collaboratori. In quella occasione, bianco in volto e senza forze, grazie al pronto intervento di alcuni sacerdoti che gli erano andati in soccorso sull’altare portandogli del ghiaccio e del Polase, il cardinale si era ripreso piuttosto rapidamente anche se, per maggiore sicurezza, su consiglio dei confratelli, aveva delegato ad altri il rito dell’esposizione delle reliquie alle centinaia di fedeli che l’attendevano dentro e fuori la cattedrale. Tanta paura, dunque, molta ansia tra preti e fedeli, ma per fortuna niente di grave. Al punto che quel lieve mancamento non aveva messo in discussione la partenza per Lourdes il giorno successivo. Un pellegrinaggio programmato da tempo, organizzato dalla diocesi di Napoli, filato liscio fino a ieri mattina quando Sepe si è sentito male di nuovo. Bianco in volto e particolarmente debole, il cardinale è stato accompagnato al pronto soccorso del santuario di Nostra Signora di Lourdes dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti per i quali - assicurano i suoi collaboratori - non si è reso necessario il ricovero.  
 

Grande preoccupazione anche in Vaticano e nelle stanze di largo Donnaregina dove la messa celebrata da Sepe nella grotta di Lourdes veniva seguita in diretta su Tv2000: «Ho capito subito dal tono della voce che il cardinale cominciava a star male - racconta un sacerdote che lo seguiva in televisione - l’ultima parte dell’Angelus l’ha recitata con evidente fatica. Quasi non riusciva a parlare. In ogni caso mi sono subito messo in contatto con chi era lì con lui, anche stavolta non dovrebbe essere niente di grave, se la caverà con un po’ di riposo». 

In realtà non si sarebbe trattato di un malore provocato da un improvviso calo di pressione così come avvenuto nel giorno del miracolo di San Gennaro, ma dei postumi di una brutta contusione alla caviglia in seguito a una scivolata sul gradino di marmo di una scala che il cardinale stava salendo per cercare di raggiungere la sagrestia del santuario. «Molto dolore - racconta chi era con lui - ma per fortuna nessuna frattura. I medici hanno ritenuto sufficiente una fasciatura piuttosto stretta per cercare di tenere ferma la caviglia quanto più è possibile e degli anti-infiammatori. Il cardinale sta già molto meglio rispetto a qualche ora fa». Anche se dolorante e piuttosto debole, l’arcivescovo terrà fede ugualmente agli impegni presi: ieri pomeriggio, secondo il programma messo a punto all’inizio del mese, da Lourdes si è spostato a Roma per partecipare alla riunione della Conferenza episcopale italiana che dovrà eleggere il prossimo segretario generale della Cei. Poi il ritorno a Napoli e qualche giorno di riposo che i medici gli hanno consigliato.
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