La moglie del paziente di Capri scrive a De Luca: «Così rende gli ospedali fatiscenti»

La moglie del paziente di Capri scrive a De Luca: «Così rende gli ospedali fatiscenti»
Martedì 11 Dicembre 2018, 11:15
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Una lettera aperta al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per denunciare le condizioni «di quegli ospedali che la sua scellerata politica ha ridotto a quattro mura fatiscenti». A scriverla è Tiziana Semonella, moglie del paziente che lo scorso 8 dicembre, dopo diverse ore di attesa, è stato trasferito dall'ospedale Capilupi di Capri al Cardarelli di Napoli a bordo di un elicottero dell'Aeronautica militare. La lettera scaturisce dalle dichiarazioni rilasciate ieri dal governatore campano secondo cui a Capri «non è successo niente» ma anzi «è stato risolto il problema» e in Campania «abbiamo una sanità di livello perlomeno all'altezza delle altre grandi regioni italiane», parlando di «campagna mediatica indegna che tende a screditare la nostra sanità».

«Mi rammarica molto - scrive Semonella - sentire le sue parole con le quali ha minimizzato e prontamente liquidato quanto accaduto all'ospedale di Capri. Sì, è vero, il problema si è risolto ma certamente non grazie a lei né alla sua amministrazione. Si è risolto solo per l'impegno di semplici persone che si sono fatte in quattro per ottemperare al proprio giuramento, persone che lavorano in situazioni di continua precarietà ed emergenza, persone che sono sottoposte a continue pressioni da parte di noi cittadini che non riusciamo a capire come sulla nostra tanto decantata isola ci sia un ospedale neanche da terzo mondo».

Secondo Tiziana Semonella «i problemi oggi purtroppo dobbiamo imparare a risolverli da soli perché le istituzioni che lei rappresenta non ci tutelano essendo talmente intente a vanagloriarsi da non rendersi conto della triste realtà. Le auguro - conclude la lettera - una vita sempre in buona salute e nel caso contrario di non dover mai capitare in uno di quegli ospedali che la sua scellerata politica ha ridotto a quattro mura fatiscenti».
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