ROMA - È Pistoia la capitale italiana della cultura 2017. Ercolano non ce l'ha fatta neanche questa volta ed ha visto sfumare il sogno di un milione di euro - «praticamente il bilancio di un secolo per un'amministrazione come la nostra», ha commentato il sindaco Ciro Buonajuto - da investire nella cultura. Che anche questa volta la città vesuviana sarebbe stata sconfitta lo si è capito subito appena è stata letta la motivazione della designazione che indicava nelle «relazioni con il territorio circostante, nella gestione del sistema bibliotecario che l'identikit della futura capitale della cultura non era quello di Ercolano.
Molta la delusione, quindi, nel momento in cui il presidente della commissione Marco Cammelli ha comunicato al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini la vincitrice tra le nove città finaliste (Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) . «La candidatura - ha detto - risulta decisamente ben sostenuta in tutti i suoi elementi, apprezzati nel loro insieme, dal badget ai partner e presenta un progetto che ha tra le sue componenti la qualità e la completezza. Rappresenta uno scenario internazionale di sviluppo del patrimonio, per questo la commissione all'unanimità propone come capitale della cultura per il 2017 la città di Pistoia». Queste le parole del ministro Franceschini.
Una doccia gelata, dunque, per la città di Ercolano che era già stata bocciata ad ottobre nella gara per il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2016, che era andato a Mantova. Oggi con il giovane e battagliero sindaco Ciro Buonajuto c'erano solo una ventina di persone a bordo del Vesuvio express, il minibus noleggiato per questa seconda trasferta romana.
«Ci siamo rimasti un po' male tutti - ha detto il sindaco - perché ad Ercolano c'è stato grande entusiasmo e quindi si era creata una forte attesa. Sono comunque soddisfatto di aver coinvolto un'intera città intorno al tema della cultura. Il nostro progetto verrà realizzato comunque anche senza il milione di euro. Metteremo a frutto tutte le nostre idee. Ci rimboccheremo le maniche senza piangerci addosso. Ercolano può fare salti mortali, ma certo la situazione dei trasporti su rotaia è quella che è. Per questo - conclude - questa sfida era importante per una città del Mezzogiorno perché una città come Ercolano può cambiare davvero se diventa capitale della cultura. Comunque ci riproveremo».
Tornando alla cerimonia di proclamazione ad introdurre i lavori della commissione è stato il presidente Marco Cammelli che ha voluto sottolineare, prima di consegnare la busta con il nome della città vincitrice nelle mani del ministro i criteri già pubblicati sul sito del ministero, adottati dalla commissione per la valutazione delle ciàà in gara per aggiudicarsi il titolo dopo quello assegnato a Mantova per il 2016. Il presidente ha consegnato a Franceschini anche una sorta di diario di viaggio redatto dalla commissione con consigli utili per le successive valutazioni.
«Le decisioni della commissione - ha sottolineato Cammelli - sono state collegiali e unitarie. Frutto di uno scambio diretto e chiaro tra noi, quindi nella busta c'è il frutto del lavoro della commissione, svolto in piena autonomia.