Caos Ospedale del Mare in campo 35 nuovi medici

Caos Ospedale del Mare in campo 35 nuovi medici
di Ettore Mautone
Sabato 15 Dicembre 2018, 09:16
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Ospedale del mare: c'è la fuga dei primari ma anche l'inaspettata risposta, ai bandi pubblici, di decine di giovani specialisti. In 35 si sono fatti avanti ieri all'avviso di concorso per il pronto soccorso. Ieri hanno espletato la prova scritta e, nel percorso lampo disegnato dai commissari, il 21 gennaio sosterranno la prova pratica. Nel pomeriggio dello stesso giorno la prova orale. La sera stessa, infine, è prevista la compilazione della graduatoria. Non male per un posto che, nella precedente tornata, bandita nei mesi scorsi dalla Asl Napoli 1, ha visto rispondere all'appello 52 idonei a cui hanno fatto però seguito solo 21 assunzioni, di cui 15 dirottate all'ospedale del mare e 6 negli altri presidi. A differenza della prima infornata, dove in maggioranza i reclutati avevano lunghe e qualificate esperienze alle spalle, in questo caso si tratta di giovanissimi, provenienti da Potenza, Vallo della Lucania, cliniche della provincia di Napoli.

I GIOVANI
Armati di entusiasmo partecipano compatti per gettarsi alle spalle il precariato. Sono la nuova generazione di medici chiamata ad affiancare i più esperti. Un evento non scontato vista la penuria di specialisti del ramo e il reclutamento col contagocce che si registra in altri grandi ospedali, come il Cardarelli, dove all'ultimo avviso pubblico hanno risposto solo in tre. Se il malcontento strisciante di molti luminari e direttori di struttura complessa arriva a dare la scossa per un necessario tagliando alla fase di start-up l'energia dei neofiti alimenta il motore della speranza del futuro. Se da un lato affermati specialisti, come Gennaro Vigliotti, da pochi mesi a capo della Chirurgia vascolare al posto di Francesco Pignatelli, annunciano il trasloco (a Caserta per assumere conduzione del dipartimento di Chirurgia) dall'altro i giovani si fanno avanti. Ma le energie fresche non bastano per far girare le eliche. Non va sottovalutata la sofferenza segnalata da chirurghi come Stefano Spiezia (endocrinochirurgia) che, a causa della mancanza di infermieri di sala operatoria, è costretto a limitare a due sedute al mese l'attività chirurgica. Lo stesso neurochirurgo Giuseppe Catapano, giunto a Ponticelli da Benevento, opera solo due o tre volte a settimana. All'ospedale del mare ci sono 14 sale operatorie ma ne funzionano solo 9 e ci sono poche sedute al mese perché mancano gli infermieri e alcuni di essi fanno solo gli strumentisti, figura non prevista nella Asl Napoli 1 ancorché codificata da titoli e master.

 

IL COMMISSARIO
Ora si profila all'orizzonte l'arrivo di un nuovo commissario da Roma al posto del presidente della Regione Vincenzo De Luca sulla scia della norma, voluta dai grillini, che sancisce l'incompatibilità. «Ma la discontinuità - è stato detto da Bruno Zuccarelli leader dell'Anaao - non giova e rischia di interrompere un processo che, nel bene e nel male, è stato avviato e che andrà valutato alla fine. Anche perché alcuni frangenti mediatici fanno il giro del Paese mentre altri frangenti che al Nord provocano morti in corsia hanno un clamore molto inferiore». A sostegno di De Luca e dei precedenti commissari, si è schierata anche la Conferenza delle Regioni. Ed é lo stesso De Luca a dire ai microfoni di Lira Tv che «Il problema non è se sia io o un altro al timone della struttura commissariale ma di mettere fine a un commissariamento che non ha più ragion d'essere» per il consolidamento di 5 anni consecutivi di pareggio di bilancio e del grande avanzamento registrato sul fronte dei livelli di assistenza che presuppongono, anche a norma di legge, l'avvio di un piano di fuoriuscita e non di prosecuzione del Piano di rientro». «Abbiamo un bilancio in attivo e un avanzamento che ha del miracoloso sulle griglie Lea - ha concluso il Governatore - mentre assistiamo solo ad atti di politica politicante e a una campagna mediatica, soprattutto televisiva, tendente a sminuire le eccellenze e a ridurre la Sanità campana alla dimensione di una formica senza nemmeno chiedersi se dietro quel fenomeno ci sia un'azienda o una società di pulizie che non vuole gare trasparenti e perché anziché adoperarsi per risolvere i problemi si girano video».
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