Campo rom di Scampia, è rabbia:
«La bonifica non è mai partita»

Campo rom di Scampia, è rabbia: «La bonifica non è mai partita»
di Oscar De Simone
Martedì 14 Agosto 2018, 11:06
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Siamo tornati all’interno del campo rom lungo il viale della Resistenza a Scampia, ad un anno di distanza dall’incendio che costrinse i suoi abitanti a lasciare l’area per sfuggire alle fiamme. Il rogo dell’agosto 2017 distrusse quasi del tutto l’area abusiva costruita al di sotto del ponte dell’asse perimetrale di Melito – Scampia nei pressi di Cupa Perillo. Una intera zona che risulta ancora abbandonata a se stesa nonostante i sei milioni di euro – concessi dal precedente governo – per la creazione della bretella autostradale ed al milione di euro – stanziato dalla Regione Campania – utile alla bonifica del campo. Oggi le baracche sono tornate ad essere abitate e tutta la zona “sorvegliata” h24, dai militari dell’esercito che presidiano le vie di accesso.
 

«Grazie ai soldati non ci sono stati ulteriori problematiche legate agli incendi» afferma il vicepresidente dell’VIII Municipalità Salvatore Passaro, «ma la tensione resta alta, anche perché gli insediamenti sono tornati ad essere abitati. Vogliamo fare chiarezza e vederci chiaro perché degli abitanti di questo campo non si sa nulla e dai registri dell’Asl e del comune non risultano decessi negli ultimi anni. Siamo sconcertati da questa situazione e da quanto silenzio c’è stato sino a questo momento. Vogliamo tutelare la nostra salute e quella dei nostri cittadini, con una bonifica che adesso intendiamo far partire. Non è giusto che questo quartiere sia ancora ridotto in queste condizioni e quest’area di Scampia sia ancora un ghetto ed una discarica a cielo aperto».
 
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