«Campania di pace»: il Cardinale Sepe presenta il pellegrinaggio delle diocesi ad Assisi

Crescenzio Sepe
Crescenzio Sepe
di Diego Scarpitti
Sabato 21 Aprile 2018, 16:38
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«Campania di pace». Ancora troppe luci artefatte oscurano il cammino dell’uomo. Molte sono le ferite che le guerre e i massacri aprono nel corpo della società. Il vetro dell’ampolla simboleggia purezza e limpidezza. L’olio significa medicazione e desiderio di rinascita sociale, politica ed evangelica, che in varie forme emerge dal cuore di tutti. Quest’anno la Campania donerà l’olio per la Lampada votiva di San Francesco, Patrono d’Italia, e il pellegrinaggio ad Assisi delle diocesi campane nei giorni 3 e 4 ottobre sarà un vero momento di festa. La legge numero 24 del 10 febbraio 2005 riconosce infatti il 4 ottobre solennità civile e al contempo giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse.
 

 


Nella meravigliosa Basilica di Santa Restituta al Duomo è stato presentato il programma dell’evento civile e religioso, annunciato dal Presidente della Conferenza Episcopale Campana, l’Arcivescovo Metropolita di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe. «Sarà una festa all’insegna dei valori incarnati e testimoniati da San Francesco, volti a promuovere il rispetto e la dignità dell’uomo. Sarà un’occasione per poter mostrare quel volto di Napoli che ha sempre avuto nel suo DNA i valori di pace, fraternità e dialogo». Attuale più che mai il messaggio francescano contro ogni forma di violenza e discriminazione. «Francesco predicava pace e dialogava con il lupo, apriva il suo cuore ad ogni persona. Necessario un ritorno al suo insegnamento, che va predicato ai nostri ragazzi”. Restano i problemi: disoccupazione, crisi, famiglie in ristrettezza economica e giovani costretti ad emigrare per cercare lavoro altrove. «In letizia , nonostante tutto» la lettera dei Vescovi della Campania in occasione del pellegrinaggio in Umbria. Non dobbiamo abbatterci di fronte alle difficoltà. Se noi calassimo le mani, ci scoraggiassimo, ci estraniassimo dalla vita della società, allora sarebbe la sconfitta personale, sociale, comunitaria. Se invece riusciamo a reagire con la collaborazione e l’accompagnamento di tutti, che hanno responsabilità, allora possiamo far risplendere quel volto bello di una regione invidiata da tutto il mondo» prova ad infondere fiducia Sua Eminenza Sepe. E’ intervenuto il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato. «Abbiamo bisogno di modelli che aiutino a fare pace dentro di noi. Francesco è l’uomo che insegna per eccellenza a riconoscere le nostre potenzialità e i limiti interiori. Abbiamo bisogno di un’anima pacificante altrimenti il rischio è la spirale che genera violenza». San Francesco il Poverello pacificatore, il più Santo fra gli Italiani, il più italiano tra i santi che rischia, però, di non essere seguito. «Si ha l’impressione che questo accada, se ci fermiamo all’apparenza. Se invece andiamo oltre, ci accorgiamo che c’è un’umanità che guarda a Francesco e incarna il suo stile quotidianamente e silenziosamente: motivo di speranza. I vescovi campani hanno dato un simbolo motivante. Campania di pace riguarda ala religiosa e sociale: con due ali si vola”. Esperienza civile ed ecclesiastica insieme. «C’è bisogno di tornare alle fonti dell’identità italica, non solo per le radici culturali della lingua italiana di cui il Cantico delle Creature è espressione ma anche alle radici della spiritualità, per recuperare le virtù di laboriosità e fraternità caratteristiche del nostro territorio» ha affermato Luigi Mansi, sindaco del Comune di Scala, città più antica della Costa d’Amalfi, membro del direttivo nazionale dell’Anpci e del comitato organizzatore delle celebrazioni nazionali del 3 e 4 ottobre ad Assisi. La Campania parteciperà in modo convinto e autentico. «Esperienza di fede. Si cammina insieme verso Assisi e verso un testimone credibile del Vangelo, uno dei più perfetti somiglianti al Cristo. Si tratterà di un momento forte di crescita e di ampio coinvolgimento» ha ribadito monsignore Orazio Soricelli, Arcivescovo delegato della Conferenza Episcopale per il Turismo e il Tempo libero. A coordinare l’evento in programma ad ottobre monsignore Felice Accrocca, delegato della Conferenza Episcopale Campana, vescovo di Benevento e docente di Storia della Chiesa medievale presso la Pontificia Università Gregoriana e all'Istituto Teologico di Assisi, affiancato da monsignore Ciro Miniero, delegato della Conferenza Episcopale per le Comunicazioni Sociali. «Itinerario nella pace e occasione di riflessione collettiva, una vetrina del saper vivere in comunità. Siamo andati sulla luna ma abbiamo dimenticato il senso di essere fratelli» conclude il vice sindaco Raffaele Del Giudice. «San Francesco volto della povertà e grande mediatore, un punto di riferimento per la politica ecologica, figura poliedrica che può insegnare il valore universale della pace nel rispetto delle identità e personalità. Si deve lavorare insieme nel nome del bene comune: solo così può crescere la società e la Nazione» riferisce Sepe, prima di impartire la consueta benedizione.  
 

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