Calcetto e coltelli, nella villa comunale di Arzano vincono i baby bulli

Calcetto e coltelli, nella villa comunale di Arzano vincono i baby bulli
di Domenico Maglione
Venerdì 19 Ottobre 2018, 12:15
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Minacciano e aggrediscono, spesso colpiscono per banali motivi. Membri di una baby gang seminano il terrore tra coetanei nella villa comunale di via Napoli, l'unico polmone di verde attrezzato della città. Il più grande di questi criminali in erba avrà all'incirca quindici anni a sentire qualche vittima che ha avuto la disavventura di imbattersi nella gang che girerebbe armata di temperini mostrati, all'occorrenza e con spavalderia, ai coetanei per avere il sopravvento. I coltellini sarebbero spuntati fuori al termine di una partita di calcetto tra coetanei, dopo che il risultato finale dell'incontro pare non sia piaciuto ai perdenti. «Anche mio nipote è finito nel mirino del branco in un'altra occasione - afferma la signora Maria attraverso i social - uno di questi ragazzini che tentano di emulare i boss ha aggredito il figlio di mia sorella solo perché si era rifiutato di fargli fare un giro in bici».
 
Quanto avviene all'interno della villa comunale è stato riferito anche alle forze dell'ordine. Intanto, i genitori si mobilitano. C'è chi si candida, attraverso facebook, come promotore di una manifestazione che si dovrebbe tenere il prossimo 4 novembre. C'è chi propone, per tutelare l'area di verde attrezzato di via Napoli, intanto, un adeguato servizio di sorveglianza, chi la vigilanza privata e chi, esagerando, l'esercito. Ma c'è chi si accontenterebbe anche di ripristinare solo il servizio dei cosiddetti nonni civici che rappresentavano una garanzia per tanti adolescenti. «Non bisogna dimenticare che non più tardi di dieci giorni fa in villa è stata aggredita una giovane donna di colore, che vive nella nostra città dall'età di due mesi, rincorsa e colpita con una pietra solo per il colore della sua pelle. E ad agire sono stati bambini di un'età addirittura inferiore» affermano alcuni genitori.

La villa è l'unico vero centro di aggregazione e di raccordo sociale per giovani e anziani. Attualmente viene utilizzata dalle società sportive anche per gli allenamenti, dopo la chiusura di tutte le palestre delle scuole cittadine per motivi di sicurezza. «Non ci stiamo a piegare la testa: quanto accade è di una gravità inaudita per l'età dei protagonisti in negativo di questi episodi che rischiano di trasformarsi in un autentico fenomeno collettivo» dicono le mamme che prendono coraggio per puntare anche l'indice contro la criminalità organizzata che si manifesterebbe pesantemente anche attraverso il racket delle estorsioni in tutta la sua crudeltà in città, senza conoscere confini. Adolescenti e giovani certamente non vivono nel contesto migliore, infatti, in questo territorio dove la camorra tenta di tappare la bocca a tutti, giornalisti compresi. Anche se decisa e netta è la presa di posizione della sindaca Fiorella Esposito e dell'intero consiglio comunale contro la criminalità (organizzato qualche settimana fa nella centralissima piazza Raffaele Cimmino anche un'assemblea cittadina monotematica con un unico argomento all'ordine del giorno, la lotta alla camorra) contro il malaffare e la sopraffazione, i risultati tardano ad arrivare. Il senatore Iannone di FdI ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno.
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