Beni per 20 milioni confiscati
a fiduciari del capoclan Mallardo

Beni per 20 milioni confiscati a fiduciari del capoclan Mallardo
Giovedì 23 Febbraio 2017, 09:58 - Ultimo agg. 09:59
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Immobili, beni aziendali, partecipazioni societarie, autoveicoli e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro, sono stati confiscati oggi dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma a Michele Palumbo, Angela Sequino, Francesco Biagio Russo, formalmente imprenditori ma, di fatto fiduciari e prestanome del capoclan Feliciano Mallardo. Le imprese riconducibili ai tre soggetti riciclavano e reimpiegavano i proventi delle molteplici attività delittuose del clan 'Mallardò, egemone nel comune di Giugliano in Campania e nei territori limitrofi. La confisca, disposta dal Tribunale di Roma - Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione, avviene a distanza di circa tre anni da una serie di sequestri eseguiti nei confronti dei citati proposti all'esito di laboriose indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel corso del 2013 dal Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma e coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. In tale contesto, venivano confermate e valorizzate evidenze investigative di pregresse indagini di polizia giudiziaria, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli, nel cui ambito erano state approfondite le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia circa l'esistenza di una cellula camorristica federata con il noto clan, con ramificazioni estese fino alla Capitale.

L'odierno provvedimento del Tribunale conferma la solidità dell'impianto accusatorio formulato dalla Dda capitolina, sia per quanto concerne la qualificata pericolosità sociale dei tre, ai quali è già stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza (per anni 5 nei confronti di Palumbo e Russo, per anni 2 nei confronti di Sequino), sia in ordine alla manifesta sproporzione tra il patrimonio mobiliare, immobiliare e societario riconducibile ai medesimi e la loro modesta situazione reddituale.
I beni confiscati sono un patrimonio aziendale e relativi beni di 5 società con sede nelle province di Roma e Napoli, di cui 2 operanti nel settore della costruzione di edifici, uno in quello della compravendita di immobili, 2 nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico; quote societarie di una società con sede nella provincia di Napoli, operante nel settore della locazione di immobili; 74 unità immobiliari (fabbricati, terreni e posti auto) site in Roma e nelle province di Roma, Napoli e Caserta; 15 autoveicoli; rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. L'esecuzione del provvedimento è in corso ad opera di oltre 30 Finanzieri nelle città di Roma, Napoli e Caserta e in provincia di Latina.
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