Bagnoli e Marghera a confronto
così nasce il waterfront del futuro

Bagnoli e Marghera a confronto così nasce il waterfront del futuro
di Gerardo Ausiello - Inviato
Sabato 24 Settembre 2016, 09:52
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Venezia - Dentro si parla di Bagnoli, di ciò che non è da vent'anni e di ciò che potrebbe diventare. Fuori il gondoliere allieta i turisti cantando «O sole mio» e «Funiculì funiculà». A Venezia si respira aria di Napoli, frizzante e salmastra. Qui, nella maestosa sede della Biennale che sfiora le onde di Canal Grande, manco fossero le dolci labbra di una focosa amante, si ritrovano alcuni degli architetti più importanti al mondo, con le loro visioni, i sogni e i progetti di una vita. Non sono più dei rendering, come quelli di Bagnoli e Porto Marghera. No, quei progetti ora esistono, li puoi guardare, toccare.

Londra, Marsiglia, Barcellona, Amburgo, Anversa, Santander, Dublino ce l'hanno fatta. Innanzitutto con un'idea di fondo, un contenitore che è stato, passo dopo passo, riempito di contenuti. Nel caso di Londra si è deciso di rendere vivibile un'area da cui, fino a qualche anno fa, gli abitanti del posto stavano alla larga: ecco che le Olimpiadi del 2012 sono state il mezzo, non il fine. A Marsiglia, invece, c'era da riqualificare, non da bonificare come da noi, un'enorme area a ridosso del mare. E a Barcellona bisognava costruire pezzo per pezzo, un quartiere alla volta, tanto che il processo di riconversione, a distanza di decenni, è ancora in corso. Ma tutte queste operazioni hanno un comune denominatore, un filo rosso che le unisce: sono state avviate e portate a termine con la sinergia di più soggetti istituzionali, dallo Stato agli enti locali fino ai privati, e con procedure speciali.

Certo, non sono stati interventi semplici.
Nella capitale catalana, ad esempio, c'era da mettere d'accordo quattro Autorità, mentre a Londra, vista la complessità delle azioni da avviare, si è deciso di costituire un'Agenzia ad hoc per i Giochi olimpici. Alla fine, però, la quadra si è sempre trovata. Pure a Venezia. A testimoniarlo, in mattinata, è il sindaco Luigi Brugnaro (imprenditore prestato alla politica, che alle ultime Comunali è stato protagonista di un endorsement in favore dell'amico industriale Gianni Lettieri), di area centrodestra, che ha teso la mano al governo Renzi pur di arrivare all'agognato obiettivo: trasformare i quasi 2mila ettari di Porto Marghera in un grande attrattore turistico e culturale. Per questo quando, nel bel mezzo della discussione, salta fuori il conflitto istituzionale che si sta consumando a Napoli, qualcuno scuote la testa. E lo fa di nuovo durante l'intervento del commissario per Bagnoli Salvo Nastasi che, davanti alla platea di archistar, non nasconde la sua amarezza per le distanze siderali che separano ormai da mesi governo e Comune.
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