Morì per un «errore diagnostico»
L'autopsia inchioda 4 medici:
«Inutile l'intervento all'addome»

Morì per un «errore diagnostico» L'autopsia inchioda 4 medici: «Inutile l'intervento all'addome»
di Ciriaco M. Viggiano
Mercoledì 28 Giugno 2017, 00:00 - Ultimo agg. 21 Marzo, 17:44
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Sorrento. «I medici dell’ospedale di Sorrento hanno una responsabilità negli eventi che portarono alla morte» della paziente, avendo agito «senza la dovuta prudenza, diligenza e perizia». Parole pesanti come macigni, quelle messe nero su bianco dall’equipe che ha effettuato l’autopsia sulla salma di Elena Migliozzi, la 77enne di Gragnano morta a settembre 2015 dopo un’operazione alla milza. Una vicenda per la quale sono indagati per omicidio colposo quattro medici dell’ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento: i chirurghi Pietro Gnarra e Loris Tango, più i radiologi Lucio Vitale e Chiara D’Errico.

La vicenda risale al 10 settembre 2015, quando Migliozzi viene ricoverata nell’ospedale di Vico Equense per un ematoma alla gamba sinistra. I sanitari la sottopongono ad accertamenti per poi disporne il trasferimento a Sorrento. Il motivo? Dall’ecografia è emersa la presenza di liquido nell’addome, il che rende necessaria una tac per verificare possibili lesioni interne. Al «Santa Maria della Misericordia» gli esami vengono effettuati, dopodiché Migliozzi viene sottoposta a un’ulteriore tac di controllo all’addome dalla quale risulta una presunta lesione della milza. A quel punto la 77enne, che perde sangue dalla gamba sinistra già da un giorno e mezzo, viene operata.

Ed ecco la sorpresa: in sala operatoria, i medici si accorgono che la milza è intatta. Migliozzi, affetta da pregressi problemi di salute, viene infine trasferita in Rianimazione dove il 13 settembre le sue condizioni si aggravano fino alla morte. Dopo la denuncia presentata dal figlio della donna, la Procura di Torre Annunziata apre un’inchiesta. Due i nodi da sciogliere: quella diagnosticata a Migliozzi era davvero una lesione delle milza? E l’intervento al quale la 77enne fu sottoposta era effettivamente necessario? Interrogativi ai quali adesso, a distanza di quasi due anni dall’autopsia, sono i medici legali a dare una risposta parlando di «evidente errore diagnostico».

Quella che in Radiologia era stata indicata come una «lacerazione traumatica della milza», infatti, altro non era che «una normale variante anatomica» di quell’organo. E non finisce qui: indipendentemente dall’errore commesso dagli specialisti che sottoposero la paziente alla tac, la scelta di eseguire una laparotomia esplorativa fu «del tutto inadeguata alla luce dei dati clinici e strumentali pre-operatori» in possesso dei medici. Secondo l’equipe medico-legale, dunque, la causa del decesso risiede fondamentalmente nell’«affezione infettiva alla gamba».

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