Apple, mille studenti in 3 anni:
«La Silicon Valley a Napoli»

Apple, mille studenti in 3 anni: «La Silicon Valley a Napoli»
di Gerardo Ausiello
Giovedì 6 Ottobre 2016, 08:13 - Ultimo agg. 11:52
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Che sia il primo passo per fare di Napoli la Silicon Valley italiana, come scrive The Guardian? Di sicuro inizia oggi una grande avventura per il capoluogo partenopeo e per San Giovanni a Teduccio, che già pullula di giovani come non mai. Sono cento quelli che hanno superato le ostiche selezioni per il primo centro di sviluppo App iOs europeo, e che da stamane potranno accomodarsi nelle aule al secondo piano del polo di Ingegneria della Federico II, sorto sulle ceneri dello stabilimento della Cirio. Dove un tempo c'erano le fabbriche, dunque, ora ci sarà la mela morsicata, simbolo di quel genio visionario di Jobs, divenuto oggi un monito per ragazze e ragazzi ad essere sempre «affamati e folli».

Un corso di nove mesi, con lezioni tutti i giorni, in spazi che Apple ha voluto fossero particolarmente «creativi», certo non tradizionali come le nostre aule scolastiche o universitarie: la sfida è formare in nove mesi (da ottobre a giugno) sviluppatori di App che abbiano però al tempo stesso lo sguardo rivolto al marketing e al business, oltre che al design. Eccoli, dunque, i primi cento pionieri, a cui seguiranno altri cento, all'opera da gennaio a settembre. Tutti formati da 13 docenti. Questi i numeri del primo anno. Nel 2017 e nel 2018, invece, si raddoppia: saranno 400 gli aspiranti programmatori in prima linea nel campus di San Giovanni. A quel punto Apple traslocherà dal secondo al terzo piano (dove nel frattempo si effettueranno lavori di adeguamento) del grande edificio attorno al quale, senza soluzione di continuità, sorgono come funghi palazzine popolari da cui spuntano panni stesi al sole e bambini-aspiranti calciatori con addosso le maglie dei loro idoli (guai, qui, a parlare di Higuain...).

Ma Apple, almeno nelle intenzioni del rettore della Federico II Gaetano Manfredi e di Edoardo Cosenza e Giorgio Ventre, i docenti che seguono da vicino le attività, non sarà una cattedrale nel deserto. Innanzitutto perché gli studenti dell'Accademia vivranno gomito a gomito con altri mille colleghi, che già da settembre frequentano i corsi di Ingegneria della Federico II, seguiti da 24 professori. E poi perché il polo di San Giovanni ambisce a diventare una fabbrica di idee, cuore pulsante dell'industria 4.0, quella Silicon Valley nostrana arricchita dalla creatività e dalla passione partenopee. «L'accordo con Apple è solo l'inizio. Siamo in contatto con altre multinazionali, in primis Cisco, che vogliono venire a investire a Napoli e in Campania» ha rivelato di recente Manfredi, che è anche presidente della Crui (la Conferenza dei rettori delle Università italiane), uno dei principali artefici del patto con l'azienda di Cupertino. Non è un caso che nei mesi scorsi abbiano fatto visita al campus pure i vertici di Axa, il colosso assicurativo che sta valutando di affittare alcuni locali del polo, pensato proprio per realizzare sinergie sul campo tra studenti e imprese. «E stiamo dialogando anche con Adler di Scudieri e Getra di Zigon» spiega Cosenza, a conferma delle potenzialità di un complesso venuto su a rilento, su cui fino a qualche anno fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo. E invece basta dare un'occhiata al quartiere per capire che qualcosa è cambiato. A partire dai bar, le cartolerie e i ristoranti che stanno aprendo uno dopo l'altro nei paraggi. La gente del posto ha fiutato l'affare e si sta organizzando. Cooperative sono sorte dal nulla, primi esempi di insolito indotto Apple.

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