Anm, i sindacati scioperano: lunedì chiuse tutte le funicolari

Anm, i sindacati scioperano: lunedì chiuse tutte le funicolari
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 17 Maggio 2018, 08:21 - Ultimo agg. 10:16
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No alla chiusura dello storico deposito dei bus del Garittone. I lavoratori Anm si ribellano alla decisione dell'azienda. Ieri mattina, gli autisti si sono messi di traverso, segnalando una raffica di guasti e di mancato rispetto delle norme sulla sicurezza a bordo dei bus. Su 40 pullman programmati in servizio, 30 non sono usciti, i restanti sono tutti rientrati dopo pochi minuti per le riparazioni. E tutta l'area nord della città è rimasta a piedi: dalla zona ospedaliera fino ai Comuni dell'hinterland, come Marano e Giugliano.

I dipendenti attaccano: «La dismissione è una scelta unilaterale, arrivata senza alcuna concertazione, né con i sindacati, né con i cittadini dell'area nord, che vedranno peggiorare il servizio di trasporto». L'Usb minaccia guerra. Ma le grane per i viaggiatori non finiscono qui. Lunedì, le quattro funicolari di Chiaia, Centrale, Montesanto e Mergellina si fermeranno per 24 ore per lo sciopero proclamato da Faisa Cisal e Ugl contro l'abbassamento dei parametri di inquadramento di alcuni funzionari. È il secondo stop in meno di un mese. Le funicolari si erano fermate il 27 aprile scorso per 4 ore, quando i 4 dipendenti responsabili della sicurezza degli impianti avevano incrociato le braccia.
 
«Siamo costretti - dichiara Marco Caruso della segreteria Faisa Cisal - per l'intransigenza dimostrata dai vertici di Anm, a fermare ancora le funicolari per l'intera giornata di lunedì. Come è possibile pensare di mantenere in esercizio quattro funicolari dotate di impianti tecnologici avanzati, abbassando, con un provvedimento unilaterale ed ingiustificabile, i livelli d'inquadramento del personale come capo impianto e capo servizio».

E sulle polemiche per la funicolare tenuta in scacco dallo sciopero di soli 4 dipendenti Franco Falco, segretario Faisa Cisal, è netto: «Il diritto di scioperare è sancito dalla Costituzione. Oggi si decide in via unilaterale di abbassare la qualifica, mentre per 40 anni le funicolari hanno circolato proprio grazie a quegli operatori».

Ieri intanto il dramma dei trasporti è andato in scena nell'area nord. «Dagli operatori non ci sarà più alcuna collaborazione», attaccano i dipendenti del Garittone, che hanno affisso anche degli striscioni di protesta sulla struttura, che il Comune vorrebbe trasformare nel terminal dei bus turistici in città, come previsto dall'ultimo piano industriale, con un risparmio economico che si aggirerebbe sugli 800mila euro all'anno. Sono circa 150, tra autisti, meccanici e amministrativi, i dipendenti Anm che lavorano nell'impianto di Capodimonte. «Siamo sottorganico lamentano dovremmo essere il doppio».

Circa 40, invece, i bus in uscita ogni mattina, su una dotazione di 70 mezzi, molti dei quali da tempo fuori servizio. «I meccanici lavorano senza sosta affermano i lavoratori ma non riescono a rimettere in strada più di 10-15 mezzi al giorno, e gli altri si guastano quotidianamente. Ieri eravamo in sofferenza a causa di un boom di guasti degli ultimi giorni». Così, sono saltate decine di linee. Tra le principali, il 162 (Giugliano-Chiaiano), 165 (Cardarelli-Marano), 168 (Frullone-Piazza Dante), C67 (Scampia-rotonda di Capodimonte), 139 (Cardarelli-piazza Matteotti). Accanto a C41, C36, C38, C65, C66, C76, C78, 144, 143, 183.

Disagi che potrebbero ripetersi anche oggi, «se non arriverà un segnale di apertura per una trattativa dall'azienda», fanno sapere i lavoratori.

Cosa succederà quando chiuderà il Garittone? L'ipotesi è di far partire tutte le linee per la zona ospedaliera dal deposito di Cavalleggeri. Mentre quelle per Napoli Nord, il Frullone e Giugliano dovrebbero partire da Carlo III. «Ci saranno grossi disagi per l'utenza spiegano i lavoratori Oggi, quando si guasta un bus allo stazionamento o lungo il tragitto, impieghiamo pochi minuti per portarlo al Garittone. In futuro, dovremo attraversare mezza città. Considerando che su ogni linea normalmente ci sono 2 o 3 bus. Si rischia di allungare i tempi e aumentare i costi».

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