Napoli, ancora violenza al Loreto mare: ambulanza sequestrata insieme all'equipaggio

Napoli, ancora violenza al Loreto mare: ambulanza sequestrata insieme all'equipaggio
di Melina Chiapparino
Mercoledì 13 Giugno 2018, 18:30 - Ultimo agg. 21:21
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Ambulanza sequestrata e personale sanitario minacciato all'ingresso dell'ospedale Loreto Mare. È il secondo caso di azione coatta e violenta per costringere infermieri e autisti del 118 a trasportarsi sui luoghi di incidenti, senza il rispetto di alcun protocollo di sicurezza e sotto lo scacco di minacce di morte e aggressioni.

L'ennesima violenza si è consumata poco prima delle 18 davanti all'ingresso del nosocomio in via Vespucci dove l'ambulanza della postazione Loreto stava facendo scendere dalla barella un paziente per ricoverarlo. L'ammalato era ancora sulla lettiga del 118 quando si sono avvicinati all'improvviso alcuni uomini a bordo di scooter che hanno accerchiato il mezzo e costretto i due sanitari del 118 a lasciare il paziente soccorso e seguirli. Autista e infermiera, sono stati letteramente «sequestrati», strattonati, minacciati e costretti a salire a bordo dell'ambulanza scortati dagli scooter fino a corso Arnaldo Lucci, dove c'era stato un incidente tra centauri. 
 


In realtà, per soccorrere i due giovani coinvolti nel sinistro stradale la centrale operativa aveva già predisposto l'arrivo di un'ambulanza della postazione piazza del Gesù: ma il gruppetto di uomini infuriati a bordo degli scooter non ha aspettato neanche la risposta del 118 e si è precipitatipnel vicino ospedale. Successivamente sono giunti sul posto i carabinieri ed i sanitari si sono fatti refertare all'interno dello stesso pronto soccorso del Loreto Mare. «È il 44esimo episodio di violenza contro i sanitari del 118 dall'inizio dell'anno - denunciano dall'associazione Nessuno Tocchi ippocrate - Stavolta c'è stato il sequestro di ambulanza e l'interruzione di pubblico servizio e si tratta del secondo caso di sequestro violento sopo quello avvenuto settimane fa nel cuore della Pignasecca».

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