Terremoto a Ischia, il «miracolato» Agostino: «È crollato il pavimento mentre ero sul divano»

Terremoto a Ischia, il «miracolato» Agostino: «È crollato il pavimento mentre ero sul divano»
Martedì 22 Agosto 2017, 20:23 - Ultimo agg. 22:39
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Un attimo prima il divano, la tv, la prospettiva di una doccia e una serata pigra. Un attimo dopo sentirsi precipitare, il buio improvviso, i calcinacci che ti piovono addosso. Essere catapultati dal proprio salotto al primo piano, agli ambienti del negozio che occupa il piano terra.

È la storia di Agostino Iacono, 37 anni, uno dei sopravvissuti alla scossa che la scorsa notte ha fatto crollare in tutto o in parte diverse case a Casamicciola. Esce dal pronto soccorso quasi illeso e il padre al suo fianco racconta il pezzo di storia che a lui manca: «Non solo non gli è caduto addosso l'ultimo piano della casa in cui abitiamo, ma subito dopo che un uomo lo ha tirato fuori dalle macerie, il varco attraverso cui era passato è crollato».

«Sono precipitato nell'oscurità, ero steso sul mio divano al primo piano e mi sono ritrovato al piano terra. Sto ancora cercando di capire cosa sia successo», racconta, una benda all'occhio e l'occhiale che ha perso una lente. Sul corpo i segni di escoriazioni ma nulla di più. «Mi sento un miracolato», dice come altri dei sopravvissuti al terremoto sull'isola. Lunedì sera alle 20.57 l'avvocato di Casamicciola era da solo nella casa a piazza Majo che divide con i genitori. «Ero sul divano, pronto a fare la doccia. Improvvisamente è crollato il pavimento e sono sceso al piano terra. Avvolto nell'oscurità, non mi rendevo conto di cosa fosse successo: era come se mi fossi addormentato e mi stessi risvegliando», ricorda.

«Stavo in mezzo alle macerie ma avevo le gambe libere, sono riuscito a divincolarmi e ho intravisto un raggio di luce che veniva dall'appartamento che prima era al piano inferiore. Sono andato alla porta, ho iniziato a tirare calci per cercare di aprirla. Ho gridato 'aiuto, aiuto, aiutò. E una persona mi ha aiutato a uscire. Dopo sono venuto in ospedale ma stavano curando fuori i feriti, mi sono lavato le ferite e sono tornato oggi. Niente di rotto, ho fatto una tac alla testa, ho polvere negli occhi. Sono incredulo, ancora non mi sono reso conto».

Agostino le macerie della sua casa non le ha ancora riviste: «Sono tornati i miei parenti e hanno visto che due livelli sono crollati, il terzo no, altrimenti sarebbe stata tutta un'altra storia». E così all'uscita dall'ospedale gli vien voglia di guardare al futuro: «Ora speriamo non ci siano ulteriori morti e che si possa ripartire presto».
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