De Luca: giù le ville abusive
Ma i sindaci campani frenano

De Luca: giù le ville abusive Ma i sindaci campani frenano
di Chiara Graziani
Giovedì 16 Febbraio 2017, 09:13 - Ultimo agg. 17:27
2 Minuti di Lettura
Inviata 

«Faremo del litorale domitio-flegreo la Romagna del sud: e se ci sarà da spianare ville o villette abusive, lo faremo». Il presidente della Regione De Luca parla alla stampa e già vede il litorale rinato a vocazione turistica grazie alla riqualificazione delle coste che, dice, certamente verrà. De Luca, però, vede il progetto avanzare dietro una ruspa. Perché, sbotta, «non abbiamo cento metri lineari lungo il mare senza abusi edilizi. Questo non ci fermerà. O adesso o mai più».

Oggi il presidente consegna il grande depuratore di Cuma ai suoi nuovi gestori, l'amministratore delegato della Pizzarotti, Corrado Bianchi, ed al ceo per l'Europa centrale e dell'est della multinazionale francese Suez, Fabrice Rossignol. Finisce oggi ufficialmente la stagione del commissario di governo e si cerca di sfruttare un bell'impianto che potrebbe servire l'equivalente di un milione e duecentomila abitanti e ne raggiunge solo 800.000 (ufficialmente, pare siano 650mila): il resto sono scarichi abusivi ed alvei non collegati ad un impianto che già potrebbe fare molto di più se solo fosse raggiunto dalle infrastrutture, vero nodo del problema ambientale.

Per Cuma la Regione conferisce un mandato a gestire di cinque anni, assegnato con una gara avviata due anni fa. Ottanta milioni di metri cubi di reflui l'anno. Cinquanta milioni di fondi Ue per ammodernare l'impianto e metterlo in condizione di produrre, tra l'altro, energia elettrica da biogas. Nonchè cento milioni per la gestione corrente (contro i 240 che ne occorrevano ai tempi del commissario) pagati dalla Regione per il quinquennio targato Pizzarotti-Suez. Obiettivo, estate 2018 e mare pulito, perchè il nuovo consorzio, dice De Luca, ha «13 mesi di tempo senza sconti» per mettere tutto a regime.

Ma De Luca, nella saletta conferenze dell'impianto puteolano, si rivolge anche, o soprattutto, ai rappresentanti di 12 comuni del litorale, sindaci ed assessori convocati per «una riunione operativa». Perché quella sulla «Romagna del sud» per il presidente non è una battuta ma un obiettivo. La dice alla De Luca. «Se ci sarà da buttare per aria ville e villette - annuncia - lo faremo. In ballo c'è il recupero dell'economia del mare e, in un grande progetto integrato, la creazione di un'arteria monumentale lungo l'Appia. Gli abusi non ci consentono di procedere speditamente: dunque, se c'è da buttare a terra, lo faremo». C'è in ballo, conclude, la Romagna del sud. A porte chiuse l'argomento scivola via. Qualcuno spiega che «il presidente intendeva solo comunicare la sua ferma decisione ma è ovvio che ci sono i poteri dei Comuni ed i vincoli».