Acerra ricorderà Don Riboldi a 40 anni dal suo insediamento. Monsignor Di Donna: profeta e pastore per tutti

La commemorazione di Don Riboldi in cattedrale
La commemorazione di Don Riboldi in cattedrale
di Enrico Ferrigno
Sabato 13 Gennaio 2018, 12:06 - Ultimo agg. 12:24
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ACERRA. Il nove aprile del 1978, don Antonio Riboldi faceva il suo ingresso in città. Era stato nominato vescovo della diocesi da papa Paolo VI. Ad accogliere quel prete che in Belice aveva lottato per la ricostruzione di quella terra devastata dal terremoto c’era una folla immensa di persone. A ricordare, a distanza di 40 anni, quell’investitura popolare sarà una cerimonia con tanto di convegno che si terrà nella cattedrale di Acerra. Ad annunciarlo è stato monsignor Antonio Di Donna in occasione del trigesimo del presule defunto a Stresa lo scorso 10 dicembre celebrato nel duomo di Acerra. “Vogliamo tenere viva la sua eredità in modo da rendere vivi i suoi insegnamenti”, spiega monsignor Di Donna in una cattedrale stracolma di fedeli. Insieme a lui c’erano anche monsignor Giovanni D’Alise, vescovo di Caserta ed il prelato di Pozzuoli, Gennaro Pascarella: entrambi formatisi sotto la guida vigile ed affettuosa di don Riboldi.

Con loro anche don Vito Nardin, il padre generale dei Rosminiani, l’ordine a cui aveva aderito fin da giovane novizio don Antonio ed il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri. Le spoglie di don Riboldi, strenuo lottatore fin dal suo arrivo del malaffare e della camorra riposano nella cattedrale, alla destra dell’altare. “È stato un profeta e  come Samuele si è ribellato ai poteri terreni in nome della fede in Dio ed in nome della libertà. Un pastore per tutti coloro che lo hanno seguito anche attraverso le sue omelie quotidiane sul web”, commenta monsignor Di Donna. Monsignor Riboldi,  è stato vescovo di Acerra per oltre un ventennio dal 1978 al 1999 ed è morto il 10 dicembre scorso a Stresa nel Collegio dei padri Rosminiani dove era in vacanza. I suoi scritti verranno ristampati e raccolti in un volume.
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