Messa per la Madonna di Pompei
50mila fedeli per la Supplica

La veglia in Santuario
La veglia in Santuario
di Susy Malafronte
Lunedì 8 Maggio 2017, 09:14 - Ultimo agg. 12:23
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Pompei. Dalla città della pace universale l'apertura ai migranti. Il Cardinale Francesco Montenegro Arcivescovo Metropolita di Agrigento e Presidente della Caritas Italiana si augura che nel mondo «ci sia tanta pace e che ci si possa guardare tutti senza paura». Il Cardinale Montenegro da Pompei lancia la speranza affinché «le distanze possano essere coperte con i ponti e non divise da non muri e reticolati». 
 


In 50mila stringono tra le mani il Santo Rosario, la dolce catena dolce che rannoda l'uomo al cielo, e pregano per la pace nel mondo. Tra i fedeli in ginocchio ai piedi della «Regina» del Rosario ci sono pellegrini provenienti dall'Ucraina, dalla Corea e dalla Polonia. Dalla Santa Sede è giunto il messaggio che Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI hanno il cuore a Pompei e che a mezzogiorno si inginocchieranno per recitare la Supplica.
 
 

L’ora del mondo, come amava definirla il beato Bartolo Longo, viene recitata solennemente due volte l’anno, alle 12 in punto, dell’8 maggio e della prima domenica d’ottobre, richiamando migliaia di pellegrini, provenienti da tutta Italia e dall’estero, che in queste occasioni, si raccolgono davanti alla facciata del santuario per partecipare alla sua recita corale. Il testo della Supplica, che ha avuto nel tempo vari ritocchi, è stata tradotta in una decina di lingue: dall’inglese al russo, dall’armeno al cinese, dall’urdu al maltese, al tamil. Contemporaneamente, in diverse parti della terra, da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sidney, da Johannesburg a Caracas milioni di fedeli si ritrovano insieme per recitarla. La Supplica è blindata: cento uomini delle forze dell'ordine vigilano sui 50mila pellegrini affinché la cerimonia si svolga in piena sicurezza.

Dalla mezzanotte migliaia di fedeli hanno partecipato alla veglia di preghiera che precede il momento de «l'ora del mondo». E 50mila pellegrini, giunti dall'Italia e dall'estero, sono arrivati alle 10.30 al sagrato per pregare la Beata Vergine del Santissimo Rosario di Pompei affinchè possa regnare la «pace universale». 

La facciata della basilica è l'icona della «pace universale». Tra i fedeli presenti sul sagrato della Basilica, per recitare la preghiera scritta dal Beato Bartolo Longo nel 1883, non mancheranno i pellegrini di Pignataro Maggiore, testimoni di una fede straordinariamente forte. I pellegrini di Maria del comune del casertano hanno percorso 90 chilometri a piedi, tra stanchezza e dolori, per rinnovare il voto fatto alla Vergine del Rosario.

Durante la seconda guerra mondiale, un gruppo di soldati del posto, promisero alla Madonna di Pompei di compiere quel cammino ogni anno se fossero tornati sani e salvi dal fronte. Questa singolare esperienza di fede, che si ripete da più di 70 anni, si caratterizza non solo per il lungo cammino compiuto dalla mezzanotte del 5 maggio, ma anche per il numero sempre crescente di partecipanti, ormai più di 500. Il cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo Metropolita di Agrigento e Presidente della Caritas Italiana, è stato chiamato a presiedere la Supplica.

Il piano di sicurezza speciale per blindare la città è scattato all'alba, compresa la «no-fly zone».
Lo spazio aereo sopra la città mariana è stato interdetto a tutti i veicoli non autorizzati. Cento uomini, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani sono impegnati per garantire la sicurezza della cerimonia sacra. Cecchini sui tetti, cani anti-esplosivo e il no-fly zone. Gli elicotteri della polizia e dei carabinieri sorvolano il santuario di Pompei.  

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