Universiadi a Napoli, ce la faremo? Martedì il vertice decisivo

Universiadi a Napoli, ce la faremo? Martedì il vertice decisivo
di Fulvio Scarlata
Sabato 30 Giugno 2018, 08:00 - Ultimo agg. 20:42
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Il D-day è il 3 luglio: è il giorno in cui si decide il destino delle Universiadi. A un anno dall'inizio della manifestazione, infatti, sono state avviate le procedure per quello che sembrava l'ostacolo maggiore, cioè i lavori sui 63 impianti sportivi. Martedì prossimo, però, tutto torna in discussione nel vertice di Roma con la federazione internazionale sport universitari (Fisu) che vuole verificare «la piena cooperazione di tutte le parti coinvolte». Il nuovo governo deve chiarire se l'interesse per la manifestazione resta nazionale. A presiedere l'incontro, tuttavia, c'è un leghista, Giancarlo Giorgetti, che si troverà di fronte due esponenti meridionali a lui antitetici come Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca. E il fronte napoletano si presenta diviso tra Regione da una parte e Coni, Comune e commissario dall'altro per la questione del villaggio olimpico alla Mostra d'Oltremare. A complicare tutto la necessità di trovare altri fondi perché sistemare le casette a Fuorigrotta costa oltre 60 milioni.

Il primo punto è internazionale: la Fisu ha puntato tutto su Napoli. Il suo sito è uno spot impagabile per la città: «Immaginate di giocare la finale del tennis sul lungomare del Golfo all'ombra del Vesuvio e di Capri: lo scenario per uno sport agonistico estivo non può essere più emozionante». I vertici Fisu, però, vogliono essere sicuri che tutte le istituzioni italiane cooperino per la riuscita della manifestazione.
 
L'attenzione è puntata sul nuovo governo, chiamato a confermare l'impegno a considerare l'Universiade manifestazione di interesse nazionale. A rappresentare i gialloverdi del premier Giuseppe Conte sarà un leghista, il sottosegretario Giorgetti, non proprio rassicurante per un evento da ospitare a Napoli. Tanto più visto che Giorgetti deve confrontarsi con de Magistris e De Luca, culturalmente e politicamente lontani da lui e dal governo. Il governo deve anche confermare il prefetto Luisa Latella come suo commissario per Napoli 2019, se arrivasse una scelta diversa i ritardi per far ripartire la macchina organizzativa sarebbe letali.
Il fronte pro-Universiadi, poi, è spaccato sulla questione del villaggio olimpico: la scelta di ospitare gli atleti nei prefabbricati alla Mostra d'Oltremare, sostenuta da commissario, Comune e Coni, è definitiva dopo il pronunciamento, lo scorso 15 giugno, del comitato esecutivo della Fisu che punta sul fatto che la struttura è sicura perché recintata, vicina agli impianti sportivi e alle vie di comunicazione, con ampi e accoglienti spazi per il tempo libero degli atleti. La Regione, però, osteggia questa soluzione: «Per mettere 2561 prefabbricati a uno, due, tre e quattro piani tra beni storici, artistici, architettonici e ambientali - ha ripetuto ieri il governatore - devi devastare un bene monumentale. Saremo estremamente rigorosi fino a fare appello alla magistratura. Un luogo bellissimo come la Mostra d'Oltremare non può essere devastato da scelte per me inaccettabili e incomprensibili».

De Luca sposa una tesi sostenuta da docenti di architettura e da intellettuali napoletani. Da diverse associazioni, come «Insieme per Napoli», è già partita la raccolta di firme per fermare il progetto. Il problema è anche economico. La Regione finanzia l'Universiade con 177 milioni a cui, l'anno scorso, si sono aggiunti 100 del governo del Pon Università. Cento servono per gli impianti, circa 130 per accoglienza, logistica e trasporti affidati alla Coni Servizi. I restanti servivano per accogliere i 10mila atleti, di cui 7200 a Napoli. Le casette alla Mostra, però, costano oltre 60 milioni. Bisogna perciò trovare altri 20-30 milioni e martedì si capirà se li tira fuori il governo o Palazzo Santa Lucia. Si capisce, dunque, l'appello di ieri di de Magistris: «La cabina di regia di martedì è decisiva. Mi auguro che tutte le istituzioni locali cooperino».

Se la questione villaggio si chiarisce, Coni e Coni Servizi sono pronti a far partire tutte le procedure per l'organizzazione dell'evento. Su quello che sembrava il fronte più difficile, quello burocratico, invece il lavoro sembra ben avviato. Per il villaggio olimpico «il progetto esecutivo con capitolato d'appalto è già stato consegnato al commissario - assicura il consigliere delegato della Mostra Peppe Oliviero - Ora bisogna verificare la congruità dei prezzi. C'è un cronoprogramma che prevede tra novembre e maggio il montaggio dei prefabbricati man mano che vengono prodotti. Sono stabiliti anche i tempi per lo smontaggio con il loro trasferimento». Alla Mostra sono previste le gare di tuffi: completato il progetto esecutivo per il trampolino da 1,5 a 10 metri che è in attesa del parere della Soprintendenza. Nessun problema, invece, per il rifacimento dei due padiglioni destinati alle arti marziali visto che si tratta di allestimenti interni.

Si sta già aggiudicando l'intervento per la pista di atletica e l'impianto di illuminazione del San Paolo, costo cinque milioni. Finita la gara si va alla stipula del contratto e all'inizio dei lavori. Per lo stadio si è aggiunto il progetto di rifacimento del sistema audio, per 900mila euro, la manifestazione di interesse scade il 5 luglio.

Per gli interventi nella piscina Scandone è conclusa la gara d'appalto, ora bisogna convocare una commissione per valutare le proposte secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. L'impianto ospiterà le gare di nuoto e pallanuoto, bisogna intervenire su spogliatoi, tribune, servizi igienici. Sarà anche realizzato anche un nuovo impianto di illuminazione. Il costo è di 3,6 milioni, otto mesi di lavori. È più indietro la realizzazione della piscina esterna da 50 metri per gli allenamenti in una tensostruttura, con lavori per 150 giorni.

Per i due grandi malati che sembravano irrecuperabili, il PalaVesuvio e il PalaDennerlein approvati i progetti esecutivi, si attende il parere dell'Anac entro la prossima settimana per pubblicare la manifestazione di interesse (8 giorni) e poi la gara (8 giorni). Al Palavesuvio si interviene sulle tre palestre per gli allenamenti di basket, volley e judo e sulla grande palestra indoor con 3.711 posti destinata alla ginnastica artistica e ritmica: il problema più grande è rifare il tetto, oltre a mettere a norma gli spogliatoi e impiantare un nuovo parquet. Anche al PalaDennerlein c'è il problema della copertura e del riscaldamento, lavori per due milioni.

Conclusi i lavori al Cus, per il Polifunzionale di Soccavo i progetti esecutivi sono all'Anac, per la fine della prossima settimana si va alla manifestazione di interesse. Per il Virgiliano, utilizzato per gli allenamenti, il 3 luglio scade la manifestazione di interesse. Resta indietro il PalaBarbuto, lavori per 1,6 milioni, si attendono ancora i pareri di Coni e vigili del fuoco, i lavori dureranno, 215 giorni. Per i campi Ascarelli, Martiri d'Ungherita e San Pietro a Patierno, interventi da meno di un milioni di euro, si stanno concludendo le gare. «Entro fine luglio - dice Gea Vaccaro, dell'Unità operativa Universiade del Comune - contiamo di aver assegnato tutti gli appalti e far cominciare i lavori».

Nelle altre province, invece, dove gli interventi erano di minore entità, gli appalti sono già in svolgimento, in alcuni casi, come nel campus di Fisciano, che ospiterà una parte degli atleti e le gare di scherma, si è già al lavoro.
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