Startup, la rivoluzione di Napoli: via alla «specializzazione intelligente»

Startup, la rivoluzione di Napoli: via alla «specializzazione intelligente»
di Valerio Iuliano
Giovedì 9 Febbraio 2017, 10:39 - Ultimo agg. 1 Marzo, 16:00
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La Regione Campania punta sull’innovazione tecnologica e sullo sviluppo delle piccole e medie imprese del territorio. E lo sviluppo si declina anzitutto nelle nuove opportunità a beneficio delle start up della Campania. Ammonta a 78 milioni di euro il finanziamento di Palazzo Santa Lucia per le nuove realtà imprenditoriali. È l’esito di una delibera regionale e segna l’avvio dei bandi di attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente, attraverso un sistema di incentivi che punta a coprire tutta la filiera dell’innovazione, dai progetti in fase embrionale fino alle start up e alle Pmi. Il 60% di contributi a fondo perduto - per un investimento di 15 milioni - sarà destinato alle start-up in grado di entrare sul mercato nell’arco di 12 mesi. Uno strumento che finanzierà l’intero processo di crescita delle nuove imprese, dalle attrezzature al marketing, dalla brevettazione alle spese di gestione. Tutte le opportunità rivolte alle Pmi, alle startup, agli spin off ed agli aspiranti imprenditori sono state illustrate ieri, in occasione della “Startup Europe week Campania”, a Napoli. Alla manifestazione, che si inserisce nell’ambito della Startup Europe Week, la settimana europea dedicata alle nuove realtà imprenditoriali, hanno partecipato i rappresentanti di circa 400 aziende campane. «I provvedimenti adottati dalla giunta - ha spiegato l’assessore regionale alle Attività Produttive Amedeo Lepore - si inseriscono in una strategia complessiva che è volta ad accrescere la competitività del nostro sistema a livello nazionale e internazionale. Si tratta di un lavoro che guarda alla necessità di utilizzare la capacità creativa dei nostri giovani ed al bisogno per le imprese di fare un salto di qualità. Abbiamo moltissime eccellenze e le dobbiamo ricondurre a sistema. Dobbiamo fare in modo, con la politica di attrazione degli investimenti che stiamo portando avanti, che ci sia una connessione tra gli interventi che vengono dall’esterno e la capacità di crescita del sistema produttivo locale. Quello della Apple è il caso più eclatante dell’intervento di una multinazionale in Campania ma, insieme ad Apple e Cisco, ci sono tante altre realtà, anche locali e noi dobbiamo metterle insieme». 
 


Sono due i filoni di intervento del finanziamento regionale a beneficio delle start up. Da un lato i bandi destinati alle Pmi per l’incremento delle attività di innovazione delle imprese, con un investimento totale pari a 50 milioni di euro e articolato secondo un piano di interventi che va dagli studi di fattibilità - che puntano ad esplorare il potenziale commerciale di un’idea - ai progetti di trasferimento tecnologico e di prima industrializzazione, fino agli investimenti per la realizzazione dei processi di innovazione. Inoltre, un secondo finanziamento pari a 28 milioni di euro riguarda i bandi destinati alle startup ed alle Pmi innovative, con un programma regionale per il sostegno dei processi di open innovation, finalizzato a sostenere la creazione ed il consolidamento di start up ad alto potenziale tecnologico. Avvicinare il mondo delle start up alle grandi aziende è l’obiettivo di Palazzo Santa Lucia. «Chiediamo alle multinazionali - ha dichiarato l’assessore alle Start Up Valeria Fascione - che hanno sedi operative sul nostro territorio di affidarci la loro richiesta di ricerca e innovazione e noi con i nostri strumenti regionali andiamo a pescare sul territorio le giuste soluzioni che possano soddisfare la domanda».
 
 

Alla conferenza hanno partecipato anche gli assessori ai Giovani Serena Angioli ed alla Formazione Chiara Marciani, oltre ad alcuni dirigenti di Palazzo Santa Lucia. «I giovani devono riacquisire fiducia - ha spiegato l’assessore al Lavoro Sonia Palmeri - ed è naturale che vadano avanti con le loro idee.
Abbiamo avuto 6mila700 assunzioni con il progetto G«ranzia Giovani. Ed anche in questo caso, dimostriamo che i giovani ci invitano a dare loro delle opportunità e noi gliele offriamo». 

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