Stadio Collana di Napoli: dalla Sovrintendenza stop ai lavori «non autorizzati»

Lo scontro dopo la demolizione della tribuna di vico Acitillo

Lavori in corso allo stadio Collana
Lavori in corso allo stadio Collana
di Gianluca Agata
Martedì 23 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:09
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Non c'è pace per il Collana. Uscito da poco da una lunghissima querelle giudiziaria, l'impianto vomerese il cui cronoprogramma per la sua riapertura a step procede spedito, rischia di impelagarsi in una nuova guerra di carte bollate. Gli attori questa volta sono la Sovrintendenza e la Regione Campania proprietaria dell'impianto che sta operando per il restyling dell'impianto attraverso l'Arus, l'Agenzia regionale per le Universiadi.

Nel dicembre scorso, all'indomani dell'inizio della demolizione della tribuna di vico Acitillo, Italia nostra sollevò il dubbio che il bene fosso sottoposto a vincolo ope legis chiedendo alla Sovrintendenza, e per conoscenza ai Carabinieri del Vomero, di accertare «le condizioni di legittimità delle opere in atto e, in eventuale carenza, intervenire tempestivamente al fine di scongiurare l'alterazione evidente del monumento». Il giorno dopo fu una lettera di Maria Muscarà, consigliere regionale della Campania, a sollevare la stessa questione.

Il vincolo ope legis scatta indipendentemente dal valore effettivo di un bene. Il nostro ordinamento prevede che quando un immobile pubblico raggiunga la soglia di 70 anni si deve presumere vincolato e trattato come tale ma, secondo la casistica, la cosa può anche non essere automatica e necessitare di dichiarazioni specifiche. 

Da qui la lettera della Sovrintendenza che diffida l'Amministrazione ad «eseguire lavori preventivamente non autorizzati per quanto di competenza fornendo chiarimenti su quanto eseguito e trasmettendo a questo Ufficio, ai fini autorizzativi, per tempo le proposte progettuali». Nella diffida dell'Ente si riepiloga la storia dell'impianto nato nel 1929 e destinato a manifestazioni sportive, poi teatro delle Quattro Giornate di Napoli, infine di pesanti lavori di ristrutturazione per i Giochi del Mediterraneo del 1963. 

La Regione si dice tranquilla e i lavori vanno avanti preparando la risposta alla Sovrintendenza. Una relazione storica sugli interventi del 2018 in occasione delle Universiadi fu già inviata all'Ente. Inoltre nella documentazione fornita dal Comune di Napoli per la piscina non si parla di esistenza di vincoli. A questo da aggiungere il cedimento strutturale della tribuna di vico Acitillo (20 cm in 5 anni), con conseguente pericolo di crollo già evidenziato nel corso della visita che il 19 dicembre scorso effettuò il governatore De Luca. Il problema è confondere il 1929, data di nascita dell'impianto, con le pesanti ristrutturazioni fatte nella metà degli anni 60, ben prima dei 70 anni previsti per legge. 

Il cronoprogramma dei lavori dello stadio Collana prevede diversi step. Il primo che si chiuderà in primavera è quello relativo alle palestre ed alla pista di atletica leggera. Innanzitutto l'impermeabilizzazione esterna al fine di poter successivamente operare all'interno dove sono previsti lavori edili impiantistici, idrico-sanitari, elettrici oltre alla verifica dell'anello antincendio di tutto il Collana. Il secondo step riguarda la piscina di via Rossini che dovrebbe terminare a fine marzo. Tra collaudi e aperture i corsi veri e propri partiranno a settembre. Il terzo passaggio è l'inizio dei lavori per il resto del Collana secondo un progetto da 40 milioni legato allo sblocco dei Fondi Fesr da parte del governo. Il nuovo Collana avrà 10 palestre, oltre 200 posti auto interrati (ingresso Ribera, uscita Acitillo), rifacimento della piscina coperta, copertura delle tribune. Campo da basket, campo per calcio ed altre discipline. 

 

Quando si parla di Collana non si sa mai dove finisca lo sport e cominci la politica e non mancano le reazioni. Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania, è da tempo attento all'impianto vomerese. Parla di «palleggio tra le istituzioni»: «Con le nostre iniziative abbiamo sempre chiesto una riapertura immediata della struttura. Ci attiveremo di nuovo nelle prossime settimane per mantenere alta l'attenzione. La nostra idea resta la stessa: la zona di via Ribera andava subito restituita alla cittadinanza». «Nel rimpallo di responsabilità il Collana rischia di non aprire neanche quest'estate. Sarebbe gravissimo». «L'intervento della Sovrintendenza - aggiunge Rino Nasti, capogruppo EuropaVerde della quinta municipalità - quando ormai la tribuna già è stata completamente abbattuta, rischia di gettare ombre inquietanti su un efficientismo di facciata della Regione. Sono molto preoccupato per il prosieguo dei lavori dello stadio Collana. Auspichiamo una immediata replica chiarificatrice da parte della Regione Campania, che pur aveva ignorato le richieste di chiarimento sul tema, sollevato da Italia Nostra, da parte di EuropaVerde». 

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