Stadio Collana di Napoli, demolita la prima tribuna e De Luca rilancia: «Rifaremo tutto l'impianto»

Sopralluogo del governatore: «Stiamo rispondendo con i fatti alle parole»

Il governatore Vincenzo De Luca allo stadio Collana
Il governatore Vincenzo De Luca allo stadio Collana
di Gianluca Agata
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 07:29
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«Un calvario». Il governatore Vincenzo De Luca definisce così la storia recente del Collana. Un calvario durato 10 anni, dal primo bando della giunta Caldoro alla riconsegna il 30 novembre scorso delle chiavi alla Regione. In mezzo carte bollate, avvocati, aperture, chiusure, polemiche e battaglie legali. Ora la svolta. Mentre cinque gru abbattono la tribuna di vico Acitillo, gli operai continuano il lavoro sulla piscina di via Rossini e gli ingegneri valutano le opere di manutenzione necessarie alle palestre di via Ribera appena liberate. Due anni e l'intero Collana tornerà alla città. «Sarà l'impianto più moderno che abbiamo. Sarà una vera rivoluzione» le parole del presidente della Regione. 

Un'ora in giro per l'impianto con i vertici della Municipalità, il Coni, l'Arus, gli uffici competenti.

Incontri con le maestranze e foto ricordo con una scolaresca per un bagno di folla inaspettato: «Ho trovato il Collana in uno stato vergognoso - continua De Luca - una cosa indegna. Dovremo rifare tutto. Puntiamo a completare in due anni, ma consegneremo a blocchi gli impianti non appena saranno ristrutturati». Il nuovo Collana avrà 10 palestre, oltre 200 posti auto interrati («una valvola di sfogo per il Vomero» ingresso Ribera, uscita Acitillo), rifacimento della piscina coperta, copertura delle tribune. Campo da basket, campo per calcio ed altre discipline. «Napoli capitale dello sport? Cos'è?» ironizza De Luca. Poi dice: «Se esiste è anche grazie all'impegno per le Universiadi». Quindi un sasso nello stagno: «Il Mario Argento? Non è un nostro impianto, ma se ce lo volessero dare...». Come dire sediamoci e parliamo: 10mila posti, magari nell'area dell'ex Italsider.

Servono 40 milioni, arrivano da Sviluppo e Coesione. «Speriamo che il Governo faccia presto a renderli disponibili». Rientrano nei 6 miliardi che devono arrivare in Campania. «Gli accordi di coesione si sono fermati al Lazio. Non c'è nessuna regione del sud che ha avuto la firma e lo sblocco» le sue parole qualche giorno fa a Torre del Greco. Flavio De Martino, direttore generale dell'Arus, detta il cronoprogramma: «L'impianto sarà riaperto a blocchi. La piscina consegnata in primavera, poi i collaudi; le palestre di via Ribera pronte in 2-3 mesi come la pista. La tribuna di vico Acitillo demolita totalmente entro gennaio per non disturbare la vicina scuola. Per il resto dei lavori è partita la gara di progettazione per l'intero impianto che si chiuderà il 15 gennaio. Se tutto andrà bene entro il 2024 avremo l'inizio del secondo step dei lavori che coinvolgerà tribuna di Quattro Giornate, palazzetto di via Ribera, rifacimento tribuna vico Acitillo, rifacimento aree esterne. Nel 2026 il Collana pronto a tariffe pubbliche. Stiamo rispondendo con i fatti alle parole». 

 

«Questo è un impianto storico, che rappresenta anche la storia democratica e civile di Napoli. Un luogo in cui venivano deportati i democratici nel periodo fascista, nel periodo della guerra; carico di simboli ed è davvero un'emozione intervenire» aggiunge De Luca. L'idea: esiste un tunnel che porta da vico Acitillo alla piscina di via Rossini. Perché non farne un percorso museale. «Le palestre del Collana saranno centri federali - spiega il presidente del Coni regionale Sergio Roncelli - che sceglieranno le associazioni in base a dei parametri stabiliti da Coni e Arus». Alle Federazioni la manutenzione ordinaria, alla Regione quella straordinaria. 

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